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Milan, i nodi tornano al pettine. Ecco perché il Napoli vola e tu no

Daniele Triolo

Il Milan di Stefano Pioli insegue il Napoli di Luciano Spalletti a 8 lunghezze di distanza. Come mai tutta questa differenza? Il punto

Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola ha parlato del duello tra il Milan di Stefano Pioli e il Napoli di Luciano Spalletti in vetta alla classifica della Serie A 2022-2023. Gli azzurri, con il 2-0 interno contro l'Empoli, sono balzati a quota 38 punti in classifica, frutto di 12 vittorie e 2 pareggi in 14 giornate: ospiteranno l'Udinese sabato pomeriggio alle ore 15:00 allo stadio 'Maradona' nel tentativo di allungare ulteriormente sui rivali.

I rossoneri, dal canto loro, finora hanno totalizzato 30 punti, frutto di 9 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte in 14 giornate e sperano, in occasione dell'ultima giornata di campionato di questo 2022, prima della lunga pausa per via dei Mondiali in Qatar, di rosicchiare, magari, qualche punticino ai partenopei. Domenica pomeriggio, alle ore 18:00, arriverà la Fiorentina a 'San Siro' e il Diavolo è chiamato necessariamente alla vittoria dopo il mezzo passo falso di Cremona.

Milan vs Napoli, duello per lo Scudetto: azzurri avanti perché ...

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Ma dov'è, attualmente, la differenza tra questo Napoli, che ha rullato praticamente chiunque anche in Champions League e il Milan? Poter contare sulla panchina lunga, secondo il 'CorSera', fa tutta la differenza del mondo. Il confronto, al momento, è tanto eclatante quanto impari. Martedì il Napoli ha piegato l'Empoli grazie a due subentrati, Hirving Lozano e Piotr Zieliński, che si fa anche fatica a definire 'riserve'.

Il Milan, invece, ha frenato contro la Cremonese perché due delle sue seconde linee, Fodé Ballo-Touré e Divock Origi, non sono all'altezza dei titolari Theo Hernández e Olivier Giroud, che erano squalificati contro i grigiorossi. Non ha pagato, poi, la scelta di lasciare in panchina Rafael Leão, per quanto il ragazzo fosse un po' stanco e un po' già con la testa ai Mondiali in Qatar. Ma non è tutto, perché il Napoli, in generale, finora ha mandato in gol 9 giocatori subentrati: nessuno in Europa ha fatto meglio.

Il confronto tra Milan e Napoli, inevitabilmente, coinvolge anche quanto fatto dai due club sul mercato estivo. Una strategia che sta dando fin qui risultati opposti. Salutati i big Lorenzo Insigne e Dries Mertens, il direttore sportivo azzurro, Cristiano Giuntoli, ha investito i 40 milioni di euro della cessione di Kalidou Koulibaly al Chelsea per allungare e rinfrescare la rosa di Spalletti. In primis, puntando sul talento formidabile di Khvicha Kvaratskhelia.

Poi ha preso Kim Min-Jae, Mathías Olivera, gli attaccanti Giacomo Raspadori e Giovanni Simeone, riscattato Frank-André Zambo Anguissa e colto in prestito l'occasione Tanguy Ndombélé. Cessioni per 80 milioni di euro, acquisti per 68: allestita una rosa top persino guadagnandoci 12 milioni di euro su. Discorso diverso, invece, in casa Milan: la squadra rossonera ha centrato l'obiettivo degli ottavi di finale di Champions League con la squadra dell'anno scorso. Quella che ha sorpreso vincendo lo Scudetto (ma con merito).

I nuovi acquisti stanno faticando molto, a parte, forse, un po' Tommaso Pobega e Malick Thiaw. Per il resto, flop Origi (un gol in 13 presenze), con Sergiño Dest, Aster Vranckx e Yacine Adli, di fatto, oggetti misteriosi. Il simbolo delle difficoltà del Diavolo, però, è Charles De Ketelaere. Pagato 35 milioni di euro, quasi tutto il budget del mercato estivo, finora non ha fatto nulla. Con lo Scudetto sul petto le aspettative si sono alzate per tutti. Ma CDK, finora, è fuori dal gioco: timido e impacciato.

Va aspettato, il talento c'è. Ma se il Milan vorrà davvero avere chance di rimonta su questo Napoli dovrà poter contare, da gennaio in avanti anche sul suo effettivo contributo. Altrimenti sarà dura. Mercato Milan, il nome del bomber per il futuro. Le ultime news >>>