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RASSEGNA STAMPA

Milan, ora sei un gioiellino: debiti azzerati e ricavi in aumento

Stefano Bressi

Il bilancio del 2021/22 certifica il risanamento del Milan da parte di Elliott, che ora ha ceduto. Ora si punta ad alzare il fatturato.

A distanza di pochi anni, il Milan sembra irriconoscibile. Da quando Elliott ha rilevato la società a quando l'ha venduta sembra passato un secolo. Tutto è cambiato. Il valore della società è aumentato significativamente grazie allo Scudetto vinto e al ritorno in Champions League di due anni fa, il tutto con spese sportive nettamente inferiori alla concorrenza. La gestione ordinaria non brucia cassa e il debito ordinario è praticamente azzerato. La società consegnata a Gerry Cardinale e a RedBird è perfetta, ora tocca alla fase due: dopo il risanamento, la crescita. Come scrive , ieri c'è stata l'assemblea degli azionisti, che è stata occasione per segnare un punto di arrivo e di ripartenza. La perdita dell'esercizio 2021/22 è di soli 66 milioni. Basti pensare che nel 2019/20 erano 195 i milioni di rosso, mentre erano 96 un anno fa. Rispetto alle altre grandi del calcio e alla tendenza generale, il Milan va al contrario. Basti pensare che bianconeri e nerazzurri hanno chiuso rispettivamente in rosso per 254 e 140 milioni. Senza vincere.

Milan, sponsor in crescita

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Ovviamente il miglioramento è avvenuto tramite una crescita dei ricavi. Nel 2021/22 ha inciso sicuramente la plusvalenza per la vendita di Casa Milan da 18 milioni, ma i ricavi dai giocatori sono stati pochissimi: 10 milioni, di cui 5 da Hauge, norvegese classe 1999. Il saldo netto è pari a zero. Da sottolineare, invece, la crescita del settore commerciale: i ricavi hanno raggiunto gli 83 milioni grazie a nuovi contratti e bonus. Una crescita del 12% in un anno (65 nel 2020/21) e del 59% addirittura in due anni (52 nel 2019/20). In questi giorni, inoltre, è prevista la chiusura dell'accordo con Emirates per il rinnovo dell'accordo, passando da 15 a 30 milioni. Il fatturato, escludendo il calciomercato e le operazioni straordinarie, è salito a 269 milioni. L'ultimo esercizio prima del Covid si era chiuso con un fatturato da 216 milioni. Un bel balzo. Insomma, crescono le entrate e rimangono stabili e bassi i costi. Gli stipendi totali sono da 170 milioni, sostenibili proprio grazie ai ricavi. tanto che l'Ebitda è in positivo del 29%: ciò significa che non si brucia cassa se non per acquisti straordinari sul mercato e che quindi non serve l'aiuto dell'azionista, come sottolinea Paolo Scaroni entusiasta. Poi annuncia anche che il pareggio di bilancio potrebbe essere raggiunto l'anno prossimo se in Champions League si supererà il turno. Per continuare a essere tifati dai più giovani bisogna far bene in Champions League, per il resto ci si affida a RedBird e alle sue competenze per la crescita del marchio nel mondo.

Milan nel segno della continuità

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Adesso che è cambiata la proprietà non cambierà il modo di operare. Lo ha confermato Scaroni, sottolineando che RedBird vuole tenere sotto controllo il debito. Ciò significa che dopo aver quasi azzerato (28 milioni) l'indebitamento, il Milan non azionerà la leva finanziaria per sostenere gli investimenti. In teoria non si ricorrerà neanche agli aumenti di capitale. L'anno scorso Elliott ha versato solo 5 milioni. Grazie ai 125 milioni della rivalutazione del marchio è stato pure tolto a RedBird l'obbligo di ripianare le prossime perdite: il patrimonio netto consolidato è positivo per 131 milioni. Bisognerà continuare però a adottare la disciplina di bilancio, in modo che la cassa si autofinanzi. Poi bisognerà aumentare i ricavi, con l'obiettivo di arrivare a 500 milioni di fatturato.

Milan in pegno

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Elliott osserva da spettatore esterno, ma molto attento. Vero che ha ceduto il 99,93% del Milan ad ACM Bidco, ovvero il veicolo olandese di RedBird per l'acquisto della società, ma ha concesso un prestito da 550 milioni in fase di vendita, che di fatto si sono per ora "scalati" dagli 1,2 miliardi del costo. Andranno restituiti con il relativo aumento. In cambio Elliott ha ottenuto anche tre membi in CdA e il pegno sulle azioni. Queste, intanto, tutte le altre novità di giornata, molto importanti >>>