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Franco Ordine ha parlato del Milan di Stefano Pioli sul 'Corriere dello Sport' | AC Milan News (Getty Images)
Franco Ordine, noto giornalista, ha stilato un lungo ed interessante editoriale sulle colonne del quotidiano 'Il Giornale', in edicola questa mattina, soffermandosi sulle caratteristiche che dovrà avere il nuovo allenatore del Milan. Ecco, dunque, le sue parole in merito.
"Proviamo, quasi per gioco, a replicare il metodo semi-scientifico che viene di solito utilizzato per identificare un numero ristretto di allenatori adatti a un club. Nel caso specifico del Milan, argomento che fa molto discutere in questi giorni, si possono ipotizzare almeno tre parametri. 1) Capacità conclamata di saper lavorare con un team giovane di virtù tecniche e temperamentali non ancora completamente espresse. 2) Avere un costo economico - staff compreso - compatibile con i parametri del bilancio rossonero. 3) Avere un profilo con relativa esperienza internazionale. Se così fosse davvero mancherebbe il dato forse più importante e cioè una conoscenza approfondita del calcio italiano e delle sue dinamiche. Dev'essere allora questo il motivo per il quale nella lista ipotizzata dai media per la panchina rossonera compaiono solo e soltanto stranieri".
"E qui non c'è solo il riferimento a Lopetegui, sul conto del quale c'è stata una sollevazione popolare mai registrata dalle parti di Milanello a tal punto da sorprendere l'interessato. Ma anche agli altri profili inseriti nell'elenco a partire da Fonseca, Van Bommel e Conçeicao. L'unica eccezione sul punto potrebbe risultare il nome di Thiago Motta che però tutti gli esperti riconoscono ormai quale promesso sposo di Giuntoli con la Juve e che tra l'altro rappresenta una via di mezzo: nato in Brasile è italiano a tutti gli effetti, per conoscenza e frequentazione del campionato e vestito tra l'altro l'azzurro della Nazionale dal 2011 al 2016".
"Un tiepido sondaggio con il tecnico del Bologna avvenne a fine 2023 dopo l'uscita dal girone di Champions. A gennaio ripartì la marcia di Pioli e i contatti furono sospesi. La domanda finale è la seguente: perché non c'è un esponente della scuola di Coverciano? Se a casa Milan per motivi ideologici e non calcistici è stato depennato Antonio Conte e a pesare su Roberto De Zerbi ci sarebbe la clausola che appare e scompare a seconda delle fonti interpellate, la spiegazione è elementare". LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Centrocampo, dalla Spagna: “Quattro nomi sul taccuino” >>>
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