"Anche allora il contratto quasi firmato si polverizzò in poche settimane. Gazidis puntò sulla conferma di Pioli e avvenne la lunga attraversata del deserto che portò allo scudetto del maggio 2022. Può succedere anche adesso visto che lo scenario è quasi identico e cioè che le indiscrezioni giornalistiche puntano sul profilo di Julen Lopetegui, bocciato da tifosi e critici, in cima a una lista di tecnici stranieri preparata da Moncada. E anche questo è un aspetto molto curioso. Allora come oggi sembra che il capo del settore scouting del Milan abbia una sorta di allergia ai tecnici italiani e sia intrigato invece da quelli stranieri".
"L'incompatibilità di Conte è figlia di un pregiudizio"
—"Di sicuro c'è che nella lista del gradimento attuale non compaiono i due candidati che vanno per la maggiore tra critici e chat dei tifosi rossoneri. E che sono Antonio Conte in testa per distacco, seguito da Roberto De Zerbi. E se per quest'ultimo si può capire una sorta di incompatibilità calcistica con le idee e la filosofia del tecnico bresciano, di sicuro quella per Antonio Conte è figlia di uno strumentale pregiudizio alimentato, per certi versi, anche da una narrazione ostile. Quale? Beh, quella secondo cui Conte vorrebbe preparare una lista onerosa di acquisti. E ancora: quella secondo cui al primo mancato risultato rivolgerebbe al club la responsabilità mentre si iscriverebbe soltanto i meriti in caso di successo".
Ordine: "Milan, su Conte solo luoghi comuni"
—"Sono luoghi comuni. Smentiti dallo stesso interessato che qualche tempo fa ha riferito a un amico la sua autentica linea guida («ho bisogno di emozionarmi»). E il suo profondo rispetto per Stefano Pioli al quale spedì le congratulazioni per lo scudetto, tra i primi. Il pensiero di Antonio Conte, sul tema, è molto semplice: non chiede né contratti faraonici né acquisti costosi. Nel passato storico del Milan è vero che il ciclo berlusconiano fu aperto dalla scoperta di due allenatori definiti dalla stampa dell'epoca i signor nessuno. E cioè prima Arrigo Sacchi e poi Fabio Capello. Ma è altrettanto vero che quel tipo di scelta fu adottata da un club di grande personalità ed esperienza (con Galliani e Braida in sede) che riconosceva al suo presidente Silvio Berlusconi il tocco magico poi puntualmente confermato dai risultati in campo".
"Qui, a Cardinale e in particolare a Ibra che è al debutto nella veste di capo area tecnica, questa statura non viene riconosciuta. Per questo è già successo e può succedere ancora che ad aprile Lopetegui si senta tecnico del Milan. E che a giugno venga accolto a Milanello un altro. Non Pioli, il quale comunque avrebbe dalla sua, l'appoggio incondizionato dello spogliatoio". LEGGI ANCHE:Calciomercato Milan – David si allontana? La destinazione attrae l’attaccante >>>
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