"Il massimo comune denominatore di questo improvviso declino è figlio anche della striscia di infortuni. Che sono la spiegazione della più recente discussa scelta di schierare le due torri in attacco senza cogliere alcun frutto tra l’altro. Anzi ripetendo gli stenti in attacco. A ben vedere, quello schieramento mai testato in precedenza è stato determinato da una bocciatura indiretta, quella di Romero il cui debutto a Napoli nel secondo tempo ha fornito esiti sconfortanti. Piuttosto che insistere con l’ex laziale, lasciando lo stesso disegno del 4-3-3, il tecnico ha preferito stravolgere il piano tattico procurando il disorientamento collettivo".
"Non è semplice immaginare il profilo di un eventuale sostituto di Pioli. Perché nessuno come lui ha sposato il progetto Milan di calcio sostenibile con entusiasmo. Non solo: chi guida il club sa bene che un eventuale sostituto di passaggio non risulterebbe gradito alla proprietà. Sarebbe invece indispensabile una candidatura forte e autorevole. Non è un segreto che il nome in cima ai desideri della piazza sia uno e uno solo: Antonio Conte. Ammesso che sia disponibile a salire sul treno in corsa. Per questo motivo decidere di chiudere con Pioli non è così scontato e soprattutto non è così semplice". LEGGI ANCHE: Milan, incontro tra Ibrahimovic e Cardinale: le ultime >>>
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