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L'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' parla del rendimento, fin qui deludente, di Divock Origi. L'attaccante belga, infatti, ha giocato veramente poco da quando veste la maglia del Milan, appena 114 sono i minuti complessivi giocati tra campionato e Champions League. L'ex Liverpool è arrivato in estate portandosi dietro un problema che lo ha costretto più volte a restare fermo ai box. Ad esempio, avrebbe dovuto giocare da titolare la partita contro la Sampdoria, ma alla vigilia ha dovuto dare forfait per 'quel solito muscolo che sente ancora rigido'.
Origi è arrivato al Milan per dare ricambio ad Olivier Giroud, il quale ha collezionato già la 13esima presenza consecutiva quest'anno con il Milan. In realtà, considerati i vari stop, è diventato Rebic il primo sostituto del francese, con Origi che più volte ha sostituito Leao e si è piazzato largo sulla fascia a sinistra. Dunque, dopo una manciata di minuti in campo, quando tutto sembrava ormai superato, il belga si è nuovamente fermato ed è volato in Belgio per farsi curare da Lieven Maesschalck, professionista a cui in passato si erano affidati anche gli ex rossoneri Sheva, Inzaghi, Redondo. Origi è tornato e ha giocato due spezzoni di gara contro il Chelsea in entrambe le sfide e contro la Juventus.
Adesso tocca ad Origi dimostrare il proprio valore. L'attaccante gode della stima di Stefano Pioli, il quale lo considera 'un centravanti forte e con caratteristiche precise' e rappresenta una soluzione in più in attacco che potrà permettere di gestire al meglio le risorse offensive. Pioli vuole chiudere il 2022 ai vertici della classifica in modo tale da poter lottare per lo scudetto nel 2023. Avrà bisogno dell'esperto scalatore Origi: non ha ancora giocato titolare, non ha ancora segnato con il Milan. E' arrivato il momento di incidere anche in rossonero. GUARDA QUI LE ALTRE PRIME PAGINE DEI GIORNALI IN EDICOLA STAMATTINA
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