'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha parlato dell'attacco del Milan, il quale, ieri sera a Cremona, senza lo squalificato Olivier Giroud, si è ritrovato sott'acqua. Allo 'Zini' sono venute a galla le debolezze della squadra Campione d'Italia in carica. Per individuarle, secondo la 'rosea', basta guardare quello che non succede lì davanti: l'attacco del Milan, infatti, non punge più.
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Milan, Origi e Rebic non incidono. Leao e De Ketelaere sono anonimi
O, perlomeno, non quanto dovrebbe. Nell'ultima azione di Cremonese-Milan 0-0 il giovane Marko Lazetić, classe 2004, al debutto assoluto in Serie A dopo tante panchine, tribune e presenze con la Primavera, si è girato ma ha calciato fuori dallo specchio. Non si poteva pretendere, però, che risolvesse lui l'intricata partita contro i grigiorossi, quando, prima del serbo, avevano mancato l'appuntamento con il gol i colleghi più famosi.
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—Divock Origi è sbarcato a Milanello carico di coppe in bacheca, ma poco abituato a muoversi dentro l'area di rigore. A Liverpool lo adoravano perché entrava e magari spesso segnava. Ma i gol, dalle parti di 'Anfield', negli ultimi anni, sono sempre stati affare di qualcun altro. In Inghilterra il belga si è fatto apprezzare come esterno, sfruttato ai lati di un tridente.
Nel Milan, invece, il suo compito è fare da centravanti, possibilmente all'altezza di Giroud. Esperimento, finora, fallito con un solo gol (ininfluente) nel 4-1 al Monza in 13 partite tra Serie A e Champions League. Troppo poco. Le occasioni fallite ieri sera contro la Cremonese confermano il suo momento nero, certificato, poi dal gol annullato per fuorigioco. Il numero 27 è rimandato alla prossima sessione.
Male, allo 'Zini', anche Ante Rebic, poco efficace sia a sinistra sia da punta. Molto male, poi, Rafael Leao, che pure aveva riposato ma è sembrato poco ispirato quando è entrato in campo al 60'. Sta diventando, infine, una brutta costante la pessima prestazione di Charles De Ketelaere: iniziata dalla panchina, la sua serata è finita come tante altre in questi mesi, ovvero senza lasciare traccia. Ancelotti ricorda: "Ritorno al Milan? Chiamai Berlusconi e gli dissi che ..." >>>
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