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Milan, avanti con Pioli. Però serve la Champions, meglio se da quarto

Stefano Pioli AC Milan
Stefano Pioli sarà l'allenatore del Milan anche nella stagione 2023-2024. A patto, però, che la squadra si qualifichi in Champions League
Daniele Triolo Redattore 

Come ricordato da 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, il Milan di Stefano Pioli è atteso da tre partite di campionato prima di concludere ufficialmente la stagione 2022-2023. Due interne, contro Sampdoria (già retrocessa) e Hellas Verona, con, nel mezzo, l'insidiosa trasferta dell'Allianz Stadium di Torino contro la Juventus.

Si tratta di tre partite che il Milan di Pioli deve vincere per provare ad assicurarsi la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. È un traguardo determinante, ha commentato la 'rosea', per lo sviluppo tecnico e finanziario del progetto rossonero. Senza, si addenserebbero inquietanti ombre su Milanello.

Milan, quale futuro per Pioli? Gli scenari possibili

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In teoria, al Milan di Pioli restano due partite semplici ed una molto complicata. In pratica, però, sono tre scontri aperti. Nel 2023, infatti, il Milan ha regalato punti a Lecce, Salernitana, Empoli, Bologna e Cremonese (uno), Sassuolo, Fiorentina, Udinese e Spezia (tre).

In molte occasioni, il Diavolo ha fatto ricorso al turnover, per poter gestire al meglio le forze in vista delle partite di Champions. Ma il Milan 'di scorta' si è sempre rivelato non all'altezza di quello titolare. Oggi che è rimasto soltanto il campionato, Pioli potrà affidarsi sempre alla sua squadra tipo. Comunque logorata e a corto di energie dopo una stagione sfiancante.

Serve, però, un ultimo 'scatto Champions'. La proprietà del Milan vorrebbe poter festeggiare l'ingresso nella Champions League 2023-2024 dalla 'porta principale', secondo la 'rosea', ovvero vedendo il Diavolo arrivare in uno dei primi quattro posti della classifica del campionato di Serie A.

In questo caso, Pioli sarebbe promosso con buoni voti. Obiettivo, però, quanto meno ambizioso, visto che la Lazio, attualmente quarta, è distante 4 punti. Che poi in realtà è come se fossero 5, considerando che, negli scontri diretti terminati in parità (4-0 Lazio, 2-0 Milan), i biancocelesti hanno segnato più gol dei rossoneri in caso di arrivo a pari punti.

Stimato dalla proprietà, deve centrare la Champions

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Anche il quinto posto, ad ogni modo, potrebbe permettere al Milan di Pioli di restare in Champions. Ma soltanto nel caso in cui la Juventus fosse penalizzata per il processo plusvalenze ed eliminata dalle prime quattro posizioni. In tal caso, Pioli, per 'La Gazzetta dello Sport', taglierebbe il traguardo, sì, ma con 'riserva'. Una promozione con sufficienza risicata, in attesa del giudizio di Gerry Cardinale a fine stagione.

Con il Milan in Europa League, i voti di Pioli precipiterebbero nell'insufficienza grave. Potrebbe essere promosso comunque, ma per lui, la vera garanzia di permanenza, più che la firma sul contratto fino al 30 giugno 2025, è quella di un passaporto europeo per il calcio d'élite.

Pioli è molto stimato dalla proprietà. Ha preso in corsa un Milan senza né capo né coda; gli ha ridato gioco, identità, risultati e trofei. Ha valorizzato i giovani, è stato seguito dai senatori. È stato allenatore, psicologo, amico ed anche familiare. Gode, insomma, di enorme credito. Ma deve essere conservato con la qualificazione alla prossima Champions. Milan sul bomber che divide i tifosi >>>

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