Ha chiesto ed ottenuto che restasse poiché gli serve per i compiti principalmente difensivi, da grande equilibratore. Nell'anno dello Scudetto ha chiuso da trequartista; ora, invece, gioca 30 metri più indietro ed anche allo stesso giocatore sta bene. Il bosniaco stesso, infatti, secondo 'La Gazzetta dello Sport', pensa che quella per lui sia la posizione migliore.
Lui si sente a suo agio nel giocare da playmaker: difende e costruisce
—Pioli gli chiede di leggere le situazioni in campo, di non sbilanciare la squadra e di risolvere eventuali problemi. E Krunic esegue. Poi, quando il Milan ha la palla, il classe 1993 ex Empoli è uno dei cinque giocatori con compiti di costruzione. A volte si abbassa tra i centrali, a volte si alza, quasi sempre gioca a due tocchi e finora ha sbagliato davvero poco.
Nonostante, dunque, sia un anti-personaggio per eccellenza, questi sono tutti i motivi per cui Pioli, nel suo Milan, non rinuncia mai a Krunic. Uno che parla poco, ma che si fa ascoltare da tutti. Non è un caso, dunque, che fosse uno dei calciatori rossoneri più considerati anche da Zlatan Ibrahimovic quando era lo svedese a 'comandare' in spogliatoio. Ambizioni, progetti e volontà: Milan, parla Cardinale >>>
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