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Milan, nessuno come Pioli: post lockdown, soltanto Conte meglio di lui

Daniele Triolo

Stefano Pioli, allenatore del Milan, viaggia da due anni ad una media-punti altissima. Se vince lo Scudetto, può raggiungere l'ex interista

'Tuttosport' oggi in edicola ha parlato di Stefano Pioli, tecnico del Milan, che ha grandi meriti nella super stagione della sua squadra. Nonostante in pochi, all'inizio del campionato, scommettessero sulla competitività del Milan ai vertici, Pioli ha condotto il Diavolo ai piani alti della Serie A.

E non per caso. Il Milan di Pioli, infatti, si trova in cima alla classifica ormai da due anni. I primi tempi sulla panchina rossonera non sono stati facili, con 6 sconfitte in 19 partite. In particolare, il famoso 0-5 in casa dell'Atalanta prima del Natale 2019 e, successivamente, la sconfitta nel derby del 9 febbraio 2020, quando, sopra 2-0 al 45', il suo Milan perse per 2-4 nella ripresa.

Quindi, lo stop al calcio per la pandemia da coronavirus, per giunta arrivato dopo Milan-Genoa 1-2 dell'8 marzo 2020). Lì sembrava che potesse terminare la storia di Pioli in rossonero. La società, di fatto, aveva già scelto Ralf Rangnick come nuovo allenatore. Post lockdown, invece, il Milan di Pioli ha cambiato marcia e non si è più fermato. Da Lecce-Milan 1-4 del 22 giugno 2020 è iniziata un'altra storia.

Da quel giorni, infatti, il Milan di Pioli ha giocato 85 partite di Serie A (le 12 della parte finale della stagione 2019-2020, le 38 della stagione 2020-2021 e le 35 di quella attuale), conquistando ben 186 punti. Una media, ad incontro, di 2,19. Dal giugno 2020 ad oggi, soltanto Antonio Conte, nella sua esperienza all'Inter, ha fatto meglio di lui con una media-punti di 2,32 per gara. Chiunque ha fatto peggio.

Simone Inzaghi, con Lazio e Inter, e Gian Piero Gasperini, con l'Atalanta, si attestano a 1,87 e 1,89. Pioli, ha trovato l'alchimia giusta per far decollare il Milan e per farlo viaggiare, con costanza, ad un'altissima velocità di crociera. Il Diavolo nella prima stagione con in panchina il tecnico emiliano è arrivato al sesto posto in Serie A, ma in quelle 12 partite tra giugno e luglio 2020, ha messo insieme più punti di tutti (30), davanti ad Atalanta (27) e Inter (25).

Un rendimento tale che, di fatto, convinse il Milan a lasciar stare con Rangnick continuando a puntare su di lui. Nel 2020-2021, poi, è arrivato al secondo posto. Ora, però, ci sarà bisogno di un piccolo sforzo in più rispetto alla sua media-punti abituale per cucire il tricolore sulle maglie del Milan. Servono, infatti, 7 punti in 3 partite, con la media di 2,33 per gara. Come Conte. Per raggiungerlo, bisognerà farlo in tutto e per tutto. Milan, le top news di oggi: esclusiva Padovan, Ibra e il suo futuro.

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