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Ordine sul Milan di Pioli: “Ci sono due vuoti da colmare in fretta”

Daniele Triolo Redattore 

Franco Ordine, sul 'Corriere dello Sport' di oggi, ha parlato del Milan di Stefano Pioli. Ecco, a suo giudizio, quali sono i problemi

Il giornalista sportivo Franco Ordine, sul 'Corriere dello Sport' oggi in edicola, ha analizzato il momento del Milan di Stefano Pioli. Una squadra che è in caduta libera in classifica dopo il mese orribile, dalla sosta di ottobre a quella di novembre, con 2 sconfitte e 2 pareggi in 4 partite di campionato. Risultati che hanno portato il Diavolo dal primo posto in Serie A al terzo, a -6 dalla Juventus e -8 dall'Inter.

"La parola d'ordine a 'Casa Milan' è riflettere", ha sottolineato Ordine: riflettere sull'operato di Pioli, con nessuna decisione dettata dalla delusione della doppia rimonta subita al 'Via del Mare' di Lecce. Ma anche riflettere sugli infortuni. Non si tratta di un inedito nella gestione nello staff tecnico di Pioli. Anche nella scorsa stagione, infatti, acciacchi e k.o. hanno minato la consistenza della stagione rossonera.

Milan di Pioli in crisi: Ordine individua due problemi

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"I mancati successi furono messi nel conto della cifra tecnica deludente del mercato firmato da Paolo Maldini e Frederic Massara. E i contributi di Charles De Ketelaere, Divock Origi, Tiémoué Bakayoko, Aster Vranckx e Marko Lazetic in effetti risultarono di modestissimo rilievo", ha commentato Ordine sul tema. Ha anche contestualmente ricordato, però, di come ora la situazione sia totalmente differente.

Perché a guidare il club c'è un triumvirato, formato da Giorgio Furlani, Geoffrey Moncada e lo stesso Pioli. Perché la rosa è stata rivoltata come un calzino, anche se manca un centravanti di grande affidamento per dare il cambio a Olivier Giroud e un difensore esperto da aggiungere ai titolari vista la salute di Simon Kjær. E quindi Pioli ha maggiori poteri: è rimasto lui con i suoi collaboratori, per altro tutti molto stretti. Spetta a loro, pertanto, trovare il bandolo della matassa.


Altro aspetto, non secondario, della crisi del Milan di Pioli - ha spiegato Ordine sul 'CorSport' - è riferito alla compagine societaria. Il CEO Furlani è volato a Dubai, il vicepresidente Franco Baresi è andato in Cina, il direttore dell'area tecnica Moncada in giro per l'Europa a fare l'osservatore. A Lecce, al fianco di Pioli, è rimasto soltanto il direttore sportivo Antonio D'Ottavio, fino a qualche mese fa D.S. del settore giovanile.

"C'è stata qualche scelta bizzarra dell'allenatore"

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"Anche qui allora c’è un vuoto da colmare - ha evidenziato Ordine -. E mentre il primo argomento è competenza condivisa tra Pioli e l’amministratore delegato Furlani, il secondo dipende esclusivamente dal club che deve coprire quel vuoto. Specie se il ruolo da assegnare a Zlatan Ibrahimovic sarà quello di super-consulente dell’azionista e proprietario Gerry Cardinale".

Da questa sintesi tra i due aspetti, quindi, arriverà probabilmente una risposta alle domande di fondo. "Che hanno a che fare anche con qualche scelta bizzarra dell'allenatore", ha evidenziato in finale Ordine. "L’ultima quella di Yunus Musah terzino su Lameck Banda a Lecce, con l’Udinese il doppio centravanti perché non si fidava di Luka Romero". LEGGI ANCHE: Milan, ecco perché Cardinale ha salvato la panchina di Pioli >>>


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