Altro aspetto, non secondario, della crisi del Milan di Pioli - ha spiegato Ordine sul 'CorSport' - è riferito alla compagine societaria. Il CEO Furlani è volato a Dubai, il vicepresidente Franco Baresi è andato in Cina, il direttore dell'area tecnica Moncada in giro per l'Europa a fare l'osservatore. A Lecce, al fianco di Pioli, è rimasto soltanto il direttore sportivo Antonio D'Ottavio, fino a qualche mese fa D.S. del settore giovanile.
"C'è stata qualche scelta bizzarra dell'allenatore"
—"Anche qui allora c’è un vuoto da colmare - ha evidenziato Ordine -. E mentre il primo argomento è competenza condivisa tra Pioli e l’amministratore delegato Furlani, il secondo dipende esclusivamente dal club che deve coprire quel vuoto. Specie se il ruolo da assegnare a Zlatan Ibrahimovic sarà quello di super-consulente dell’azionista e proprietario Gerry Cardinale".
Da questa sintesi tra i due aspetti, quindi, arriverà probabilmente una risposta alle domande di fondo. "Che hanno a che fare anche con qualche scelta bizzarra dell'allenatore", ha evidenziato in finale Ordine. "L’ultima quella di Yunus Musah terzino su Lameck Banda a Lecce, con l’Udinese il doppio centravanti perché non si fidava di Luka Romero". LEGGI ANCHE: Milan, ecco perché Cardinale ha salvato la panchina di Pioli >>>
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