Obiettivo, risollevare il Milan per dare continuità ad un progetto nuovo partito in estate. Quando allenava Fiorentina e Inter, ha ricordato 'Tuttosport', Pioli era definito un "normalizzatore". Uno di quegli allenatori che arrivava in una squadra in crisi, stabilizzava la situazione e poi cedeva il passo al suo successore quando era giunto il momento di fare un piccolo salto di qualità in avanti.
198 panchine nel Milan, una missione Scudetto da centrare
—Al Milan, invece, Pioli ha saputo trasformarsi e progredire. L'evoluzione, tattica e di risultati, avuta dal 2020 ad oggi è stata costante. Non ha sempre prodotto risultati (l'anno passato sono sfumati tutti gli obiettivi, in una stagione cominciata da Campioni d'Italia), ma Pioli - arrivato a quota 198 panchine nel Milan - non si è mai fermato. Nei momenti di crisi ha sempre cercato di proporre interessanti novità.
Dopo il ko subito nel derby contro l'Inter, ormai quasi un mese fa, il Milan di Pioli ha reagito. Ha vinto con il Verona giocando con il 3-4-3. Ma ha anche rilanciato Yacine Adli, che sembrava perso nel dimenticatoio. Quindi ha iniziato a far ruotare i suoi attaccanti che, presto, ne siamo certi, inizieranno a fornire il loro contributo alla causa. Riesce a far rendere al meglio alcuni calciatori, come Yunus Musah e Rade Krunić. Insomma, un gran lavoro il suo che, adesso, possibilmente, vorrebbe far proseguire vincendo lo Scudetto della seconda stella per i rossoneri. Milan, gol di Pulisic da annullare? Calvarese: "Fossi stato al VAR io ..." >>>
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