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Milan, gol fantasma: Leao specchio dei problemi rossoneri in attacco

Rafael Leao AC Milan
Rafael Leao, attaccante del Milan, non segna da oltre un mese. Tutto il reparto fa fatica. La crisi offensiva paralizza la squadra rossonera
Daniele Triolo Redattore 

Il 'CorSera' ha parlato del Milan della sua stella, Rafael Leao, naufragato mercoledì sera in casa del PSG nella terza giornata del Gruppo F della Champions League 2023-2024 con uno 0-3 senza appello. Vero, la qualificazione per gli ottavi di finale della competizione è ancora alla portata degli uomini di Pioli, ma continuando a giocare ed a rendere così per il Diavolo le porte della fase ad eliminazione diretta appare compromessa.

Il Milan va male dietro, incassando troppi gol, male in mezzo ma, soprattutto, male davanti. Zero gol in tre partite di Champions rappresentano una statistica impietosa: diventano cinque se vi si aggiungono le due semifinali perse contro l'Inter nell'ultima edizione del torneo. Il problema è serio: il Milan, nonostante la presenza di uno come Leao in attacco, non segna mai. La media è passata dai quasi 3 gol a partita di inizio stagione allo 0,25 delle ultime quattro sfide.


Milan, Leao non segna dal 23 settembre. Giroud da ancora prima

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Proprio Leao, secondo il quotidiano generalista, è lo specchio di questa crisi offensiva del Milan di Pioli. Ha estro, dribbling, talento, velocità, ma alla fine nelle grandi notti non fa mai la differenza. A Parigi il confronto con Kylian Mbappé è stato lampante. Leao non segna da Milan-Verona 1-0 del 23 settembre scorso. E il 37enne Olivier Giroud non gli sta di certo dando una mano: due mesi senza gol su azione.

Vincere così è dura, per non dire impossibile. Per cercare di avere chance di superare il girone, il Milan dovrà fare almeno 7 punti su 9 contro PSG, Newcastle e Borussia Dortmund nella seconda fase del suo girone. Ma per avere una chance, servirà una svolta. Sia mentale sia tattica. Toccherà a Pioli trovare una soluzione al problema principale di questa fase: contro le big, il Diavolo perde. Non appena si alza il livello (vedasi partite contro Inter, Juventus e PSG), il Milan crolla, sbagliando impostazione.

La difesa alta contro i contropiedisti è un invito a nozze per gli avversari

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Limite caratteriale, evidente. In svantaggio, il Milan si arrende. Uno come Theo Hernández, che dovrebbe essere un leader, puntualmente scompare. Contro squadre forti, che hanno attaccanti veloci nell'uno contro uno, lasciare centrali come Malick Thiaw e Fikayo Tomori da soli, a difendere altissimo, è un invito a nozze. Per non dire un suicidio tattico. Napoli-Milan sarà un crash test: non perdere sarebbe già un bel primo passo per il Diavolo di questo periodo.

La buona notizia è che Pioli e capitan Davide Calabria hanno chiarito il loro botta e risposta mediatico a distanza. "Meglio così - ha chiosato il quotidiano generalista - : di tutto ha bisogno in questo momento il Diavolo, tranne che di uno spogliatoio spaccato. Una cosa è certa: un dirigente carismatico alla Zlatan Ibrahimović, in questo senso, farebbe un gran comodo". Mercato Milan: attacco, lo scambio che fa felice Pioli >>>

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