Il monito di Di Canio non è piaciuto, oltre che al Milan (il quale si aspettava, durante la trasmissione, una presa di distanza degli altri partecipanti al dibattito), anche allo stesso Leao. Il quale, probabilmente preso dalla foga di replicare, prima ha fatto un retweet di un account che, nel nickname, insultava il proprietario del Milan, Gerry Cardinale. Poi il portoghese ha cancellato il post e usato soltanto la foto condivisa in precedenza.
Ovvero, quella di un Di Canio con il braccio teso, sotto la Curva Nord, dopo il derby tra la sua Lazio e la Roma vinto dai biancocelesti nel 2005. Con tre puntini di sospensione come didascalia. Come dire, ha commentato il 'CorSera', "senti da quale pulpito viene la predica: da chi si macchia di apologia di fascismo?". Il Milan avrebbe fatto volentieri a meno dell'ultima iniziativa di Leao.
Ma, certamente, la società non può impedire l'uso dei social ai giocatori. Specialmente se il messaggio postato è una risposta a quella che, a tutti gli effetti, è stata considerata un'offesa personale. Non sono previste ulteriori tirate d’orecchie per Leao. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Importante rinnovo in vista: l’esperto ne rivela i dettagli >>>
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