Rafael Leao protagonista assoluto in Real Madrid-Milan di Champions League. Una notte che può aver cambiato la sua storia recente
'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha parlato di Rafael Leao, attaccante rossonero, assoluto protagonista di Real Madrid-Milan 1-3 di Champions League. Prima Rafa ha fatto ballare, in campo, i difensori avversari facendo cantare i tifosi rossoneri al 'Santiago Bernabéu'; poi, finita la partita, nello spogliatoio ha fatto tutto lui.
Milan, che partita di Leao al 'Bernabéu' di Madrid!
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Ha ballato la sua musica preferita, cantato canzoni, coinvolto nella festa i suoi compagni. Coinvolgente e travolgente. Álvaro Morata ("Non abbiamo mai avuto dubbi: Rafa è nettamente più forte di tutti noi. Anche lui deve essere consapevole che può fare la storia del calcio") e Theo Hernández ("Come tutti sappiamo, Leao non era nel miglior momento ma come squadra e io come compagno lo abbiamo aiutato tutti i giorni. Qui abbiamo visto il vero Rafa, che è quello che vogliamo vedere da qui in avanti"), lo hanno coccolato nel post-partita con le dichiarazioni alle tv. E ora, per il nativo di Almada, può iniziare davvero un'altra stagione.
Per la 'rosea' si è rivelata vincente la strategia di Paulo Fonseca, quella delle panchine per stimolarlo e pungolarlo. Leao, il giocatore svogliato che faticava a rientrare in aiuto alla difesa, al 'Bernabéu' si è prodigato come non mai. Si è visto spesso dentro l'area di rigore rossonera a dare una mano, ma ciò non gli ha impedito di essere pericoloso per il portiere avversario. Da una sua azione è nato il corner da cui è scaturito il gol di Malick Thiaw. Da un suo tiro respinto è arrivato il gol di Morata. Quindi ha fatto l'assist a Tijjani Reijnders per il terzo gol rossonero. Solo una gran parata di Andrij Lunin su un colpo di testa gli ha negato l'esultanza personale.
La strategia di Fonseca ha avuto effetto: club soddisfatto
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La cura Fonseca, su Leao, ha avuto il suo effetto e il club, secondo il quotidiano sportivo nazionale, l'ha riconosciuto, complimentandosi con l'allenatore. Che, 'normalizzando' il suo numero 10, lo ha reso di fatto speciale. Anche se le panchine in campionato, specialmente quella in Monza-Milan, hanno assunto un significato strategico. Fonseca ha spiegato come non fosse un’esclusione punitiva, ma una scelta dettata dalla fatica che l’allenatore avrebbe chiesto ai suoi nello stadio del Real Madrid.