Leao ha poi aggiunto: «Non credo che l’Italia sia un paese razzista, in questa nazione sono diventato un uomo, un grande calciatore e un professionista. Ma credo che le istituzioni sportive siano ancora molto indietro, e questo accade anche in tutto il resto dell’Europa ... Siamo in una posizione privilegiata, siamo famosi, e anche i razzisti vengono a chiederci le foto. Ma non tutti possono, non tutti hanno la corazza della fama a proteggerli. A quelle persone non basta il sorriso di Rafael Leao. Serve qualcosa di più, e serve adesso». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Un big al PSG? Già pronto il suo sostituto >>>
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