Milan e Ibrahimovic 'flirtano' per il ritorno dello svedese in rossonero
—Ma con che ruolo, nello specifico, si potrebbe concretizzare il ritorno di Ibrahimovic al Milan? Club manager? Elemento dello staff di Pioli? Tutte opzioni possibili, di sicuro nessuno mette fretta a nessuno. Ibra si è preso il suo tempo per riflettere perché ha smesso di giocare a calcio da appena quattro mesi e non ha smania di forzare un suo rientro nell'ambiente. Ha voglia, questo sì, di una nuova sfida, ma non ha intenzione di prendere decisioni affrettate.
Il Milan non lo forza. Furlani e l'intero management non hanno - in questo momento - la necessità o l'urgenza di inserire (magari a Milanello) una figura appena possibile. Le porte per Ibra, dunque, sono sempre non aperte, bensì spalancate. Ma tutto verrà fatto a suo tempo. È anche vero, però, che gli appuntamenti tra le parti, nell'ultimo periodo, sono stati davvero tanti e frequenti.
Per lui un ruolo a stretto contatto con squadra e tecnico. Ma non subito
—Il 18 settembre Ibrahimovic è stato a Milanello, parlando a lungo con Pioli alla vigilia di Milan-Newcastle di Champions League, gara che ha visto allo stadio. Il giorno seguente ha visto Gerry Cardinale, che lo ha voluto conoscere di persona, secondo 'La Gazzetta dello Sport', per testare inclinazioni ed ambizioni dello svedese. Un summit andato evidentemente bene e al quale hanno fatto seguito altri incontri dietro le quinte.
Ibrahimovic si è rivisto a 'San Siro' anche per Milan-Lazio. Ora la palla passa a lui: il primo 'via libera' per il ritorno dovrà essere il suo, quando se la sentirà. Sempre ammesso se se la sentirà: così non fosse, l'amore e il supporto di Zlatan per i colori rossoneri non verrebbero mai comunque a mancare. Milan, nuovo centrocampista a gennaio: un top nel ruolo >>>
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