«Sono venuto in Italia quando avevo 19 anni al Palermo — ha raccontato Kjaer — e ho subito detto al mio procuratore: “Voglio andare al Milan”. C’è voluto un po’ di tempo, però alla fine ce l’ho fatta ... Questa è la mia società, il mio luogo e sarà sempre così. Quando sono arrivato, il Milan viveva un periodo difficile che durava da tanti anni. Paolo Maldini e Ricky Massara mi hanno portato qua per dare un impatto soprattutto ai giovani e far crescere il gruppo: penso di aver fatto il mio lavoro ...».
Kjaer è stato fondamentale, con Zlatan Ibrahimović, nel progetto di crescita del Milan di Pioli. Nel 2022 ha vinto uno Scudetto, festeggiato, però, dopo quattro mesi di inattività per via della lesione ai legamenti del ginocchio patita nel dicembre 2021. «Se potessi cambiare una cosa nel mio percorso sicuramente direi l’infortunio, ma mi ha fatto crescere tantissimo». Il resto, ha ripetuto Kjaer, è stato perfetto: «Il percorso col Milan è stato il sogno che avevo per la mia carriera. Avere la possibilità, a 32 anni, di andare al Pallone d’Oro con la maglia del Milan ...».
Ora, la parte finale della sua carriera: «Il mio futuro l’ho diviso in tre parti — ha spiegato il danese —. Primo, essere disponibile per la mia ultima partita a 'San Siro' e indossare ancora la maglia del Milan. Poi c’è un’avventura con la Danimarca all’Europeo, è sempre molto speciale. Poi dovrò trovare la squadra dove continuare a giocare. Ma la cosa più importante è questa settimana». Per l'anno venturo, investitura per Fikayo Tomori: «I difensori del Milan hanno tutti tantissima qualità. Tomori è forse quello con più esperienza, adesso deve fare il salto». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, Maignan a rischio cessione: i nomi sul taccuino di Moncada >>>
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