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Il fallo di Omar Colley su Hakan Calhanoglu durante Milan-Sampdoria (Getty Images)
Milan-Sampdoria, ieri pomeriggio a 'San Siro', è terminata 1-1. E Paolo Condò, giornalista sportivo, ha analizzato il momento dei rossoneri, così come l'intero andamento del campionato di Serie A, sulle colonne del quotidiano 'Repubblica' in edicola questa mattina.
"L'Inter resta l’unica squadra ragionevolmente certa del posto in Champions. Gli altri tre ballano fra cinque squadre, immaginando che la sesta, la Roma, dopo il pari contro il Sassuolo che l’allontana dalla mischia, privilegerà la strada alternativa dell’Europa League", ha esordito Condò.
"Nel gruppetto delle cinque (la Lazio è rimasta appesa in extremis, ma c’è ancora) si passa dall’evidente stanchezza psicologica del Milan, che da gennaio non riesce più a mettere in fila due prestazioni convincenti, alle paurose oscillazioni dell’impero juventino. Che contro il Toro ha salvato l’onore ma non la classifica, sempre meno adeguata a un club reduce da 9 Scudetti consecutivi".
"Perdere il decimo può essere nelle cose, ci mancherebbe, ma non liquefarsi al punto da mettere a rischio il posto Champions. Milan e Juventus sono storie diversissime, ma ieri hanno scelto di mettersi nei guai allo stesso modo, ovvero un pallone regalato (semplice passaggio sciagurato, lasciate stare la "partenza dal basso") che porta allo svantaggio".
"Il Milan aveva già sofferto le pene dell’inferno contro l’agilità della Sampdoria, e può dirsi sollevato dal pareggio di Jens Petter Hauge", ha affermato Condò, dunque, commentando Milan-Sampdoria. Mercato, un top player in saldo in attacco per il Milan? Ecco come >>>
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