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Stefano Pioli (allenatore AC Milan), qui durante Milan-Sassuolo 2-5 (Serie A 2022-2023) | News (Getty Images)
Arianna Ravelli, giornalista del 'Corriere della Sera', ha parlato del Milan di Stefano Pioli all'indomani della sconfitta di 'San Siro' contro il Sassuolo (2-5). Ecco, dunque, la sua analisi del momento nero del Diavolo, ridimensionato dalla lotta Scudetto a quella - farraginosa e sofferta - per un posto nella prossima edizione della Champions League.
"Quando si rompe l’equilibrio di un gruppo le ragioni sono sempre molte - così la Ravelli sul 'CorSera' per Milan-Sassuolo -. La crisi dei rossoneri è tutta endogena. Siamo all’implosione della squadra Scudetto, nel senso letterale di quei 13-14 sempre scesi in campo perché dal mercato, dove pure si sono spesi 50 milioni, sono arrivati solo problemi. Vedi la gestione di Charles De Ketelaere tolto ieri dopo un tempo. Con il belga, comunque si fa, si sbaglia".
"Pioli ha crediti in tasca, ma anche lui li sta rapidamente esaurendo davanti al tribunale del popolo rossonero. Il crollo verticale del Milan in effetti è un fenomeno paranormale. La squadra che correva, giocava bene e faceva risultati dell’ultima stagione e mezza (da dopo il Covid) si è fermata all’80’ della partita contro la Roma. Poi, puff, è sparita". E come dare torto alla collega del quotidiano generalista?
Dopo Milan-Sassuolo, questo il parere della Ravelli: "Preparazione sbagliata, giocatori appagati dopo un solo trofeo (ma Zlatan Ibrahimović non serviva a martellare i compagni per forgiare la mentalità vincente?), errori di mercato, il primo gestito in autonomia da Paolo Maldini e Frederic Massara (di De Ketelaere si è detto, poi serviva un secondo portiere affidabile), qualche cambio tattico rimandato troppo (un centrocampista in più pareva un’idea sensata)".
"Nessun elemento da solo spiega la squadra molle e impaurita che viene sommersa di gol (12 nelle ultime tre partite, 18 nelle ultime 7), ma il combinato disposto forse sì - ha scritto la Ravelli dopo Milan-Sassuolo 2-5 -. Dopo aver smentito di non essere un vincente, ora Pioli deve smentire di non saper arrestare crolli verticali già visti (vedi il precedente all’Inter). Da allora però è un allenatore che ha fatto un robusto lavoro su se stesso, ha gli anticorpi per riuscirci".
"L’importante è marciare uniti - ha chiosato la collega nel suo editoriale -. C’è un nuovo amministratore delegato, Giorgio Furlani, che ha con l’area tecnica rapporti migliori di quelli del suo predecessore Ivan Gazidis. Poi la conquista o meno di un posto in Champions sarà per tutti giudice supremo". Assalto del Milan al bomber del futuro: le ultime news di mercato >>>
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