Milan-Sassuolo, Coppa Italia: Fonseca punta ad imitare Ancelotti
—L'ultimo a riuscirci è stato Carlo Ancelotti. Il 31 maggio 2003, alzò al cielo di 'San Siro' la quinta e ultima Coppa Italia nella storia del Milan dopo il 2-2 interno contro la Roma che faceva seguito alla vittoria, 4-1, dello stadio 'Olimpico' nella capitale. All'epoca, infatti, il trofeo si assegnava con la finale di andata e ritorno.
Da allora, il Milan ha raggiunto sette volte la semifinale e soltanto due volte la finale. Nel 2016, quando Brocchi perse 1-0 contro la Juventus (gol ai supplementari, ironia della sorte, di Álvaro Morata allora bianconero) dopo che Mihajlović aveva guidato i rossoneri lungo tutto il percorso. Quindi, nel 2018, quando Gattuso perse per 4-0 sempre contro la Juventus. Entrambe le sfide si giocarono all'Olimpico di Roma.
Con Milan-Sassuolo di domani, Fonseca si troverà subito davanti a un bivio. Diventare l’undicesimo allenatore del Milan a partecipare e non vincere la coppa tricolore oppure provare a diventare l’erede di Ancelotti. Almeno in questa competizione. Per come si è messo il cammino del Diavolo in Serie A, nonostante l'ottimismo di Fonseca, è difficile - oggi - pensare che il Milan possa vincere lo Scudetto.
Vincere il trofeo avrebbe importanza anche per proprietà e allenatore
—E la Champions League, dove comunque la classifica del Milan è in proporzione migliore rispetto al campionato, rimane un terno al lotto. Dunque puntare alla Coppa Italia deve essere un obbligo per il Milan di Fonseca. Vincere questo trofeo avrebbe anche una valenza importante - sportiva, ma in termini soprattutto di ritorno d'immagine - per la proprietà statunitense RedBird e per Gerry Cardinale.
Senza considerare che, portando a casa un trofeo che, al Milan, manca da oltre un ventennio, Fonseca non farebbe altro che puntellare la sua posizione sulla panchina rossonera. LEGGI ANCHE: Milan, Dida benedice Maignan e promuove Fonseca: le sue dichiarazioni >>>
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