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Sergiño Dest, nuovo terzino destro del Milan (foto: Getty Images)
L'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' dedica un approfondimento all'ultimo acquisto del Milan sul calciomercato: vale a dire Sergiño Dest. Scomodiamo Marco Van Basten, una delle leggende più grandi della storia rossonera. Non perché i due si somiglino, ma perché all'Ajax, nel 2020, il terzino destro vinse il premio dedicato al 'Cigno di Utrecht' che si consegna al miglior talento del vivaio dei 'Lancieri'. In un calcio e in un mondo che corre velocissimo, soltanto due anni dopo, Dest viene considerato quasi una promessa non mantenuta. Calma.
Dopo l'infortunio di Alessandro Florenzi, Paolo Maldini e Frederic Massara hanno rotto gli indugi e si sono buttati a capofitto sul classe 2000 del Barcellona. Un giocatore che fa della spinta offensiva il suo marchio di fabbrica e che, pur non avendo un gran fisico, conosce benissimo l'uno contro uno. Difficile scalzare il capitano Davide Calabria in quel ruolo, ma Dest può dare una mano anche qualche metro più avanti e dare il cambio a Junior Messias e Alexis Saelemaekers.
Il talento di certo non gli manca, ma la chiave sta nella testa. La 'Rosea' scrive di una persona molto introversa, timida e che pecca in personalità. È qui che entra in gioco il Milan e Stefano Pioli: uno spogliatoio giovane, un club che dà sempre un'opportunità ai giovani può essere l'ambiente giusto per scrollarsi di dosso tutte le incertezze. Dest ha scelto il numero 21, quello di Zlatan Ibrahimovic e Andrea Pirlo per intenderci, ma soprattuto di Mauro Tassotti, un fuoriclasse nel suo ruolo. Talento, ma anche alcuni dubbi: starà al giocatore adesso far ricredere tutti e farsi notare solo per le cose positive. Calciomercato Milan: tutti gli acquisti e le cessioni della sessione estiva
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