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Zlatan Ibrahimovic (consulente RedBird per AC Milan) con il proprietario dei rossoneri, Gerry Cardinale | Milan News (Getty Images)
L'esonero di Paulo Fonseca, con conseguente annuncio dell'ingaggio di Sérgio Conceição, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha dimostrato una volta per tutte, se ancora ce ne fosse bisogno, come il Milan sia una società debole che nel tempo ha commesso parecchi errori. A parlarne in modo approfondito ci ha pensato questa mattina la collega Arianna Ravelli, in un articolo redatto sulle colonne del quotidiano 'Il Corriere della Sera'. In cui, per l'appunto, si elencano tutti gli sbagli da qualche mese a questa parte.
Al di là della scelta di sollevare dall'incarico Paulo Fonseca, giusta nella sostanza, ma sbagliata nei modi e nei fatti, l'errore enorme è quello di essere diventati succubi dei tempi comunicativi di un agente. Sarebbe stato infatti Jorge Mendes, procuratore di Sérgio Conceição, a far trapelare la notizia dell'interesse del Milan di ingaggiare il suo assistito. Le tempistiche dell'annuncio, e dell'esonero del suo predecessore, di fatto sono state 'stravolte' in base alla volontà del noto agente.
Non solo, perché ancor prima c'è l'errore di aver scelto Paulo Fonseca, in estate, contro il volere della piazza, senza avere poi la forza di difenderlo pubblicamente e di sostenerlo. Anzi, ancora peggio, lasciandolo da solo. Ultimo, ma non per importanza, l'assenza di una struttura dirigenziale che dia garanzie. Manca, come sottolinea 'Il Corriere della Sera', una figura sotto l'amministratore delegato, che conosca i meccanismi del calcio e sappia di campo. Se questo doveva essere il ruolo di Zlatan Ibrahimovic, finora lo ha svolto in maniera deficitaria. Per questo la collega Arianna Ravelli suggerisce una profonda rivoluzione in vista della prossima stagione.
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