"Testa sconnessa da ciò che gli accade attorno"
—"Una situazione che inizia a diventare una costante da inizio campionato, quando Theo Hernandez si è ripresentato ai nastri di partenza – per la sua sesta stagione in Serie A – con le gomme sgonfie dopo le fatiche dell'Europeo con la Francia. Ma soprattutto una testa sconnessa da ciò che gli accade attorno. Prima la disastrosa prestazione di Parma e la successiva panchina punitiva contro la Lazio, condita dal celeberrimo episodio del cooling break. Passando per l'inutile espulsione a gara conclusa a Firenze. Poi una continua altalena nella quale sono però mancati i picchi verso l'alto che hanno sempre caratterizzato il suo modo di giocare. Nettamente in superiorità rispetto alle defaillances nelle prime tre annate. Sempre meno e sempre più estemporanee dalla stagione successiva allo Scudetto dell'era Pioli. Nella carriera di un calciatore può fisiologicamente accadere, ma a stupire è la progressione in negativo degli ultimi mesi. Il tutto in un momento non semplice per il Milan e altrettanto difficile per Theo Hernandez sul piano personale".
Il giornalista: "Il rinnovo di Theo con il Milan non avrebbe senso"
—"Non è un mistero la situazione legata alla trattativa per il rinnovo del contratto che scade nel giugno 2026, ma che vede le parti molto distanti non tanto nel rapporto tra domanda e offerta, bensì nel reciproco desiderio di sposare assieme un nuovo progetto. A più riprese, il rappresentante di Theo Hernandez ha negato che da parte del Milan siano arrivate chiamate per sedersi attorno ad un tavolo e i rumors su un interesse del Manchester United sono tutti indizi da tenere in considerazione. La sensazione è di trovarsi alla conclusione naturale di un percorso iniziato sei anni fa. E che non si nutre più di quegli stimoli necessari per proseguire. Andare avanti con questa versione di Theo, la peggiore di sempre, non avrebbe senso. E una cessione già a gennaio sarebbe, allo stato dell'arte, tutt'altro che un azzardo".
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