Insomma, Theo Hernández è una garanzia per il Milan. Quando Stefano Pioli è stato in emergenza totale, è stato proprio il francese, classe 1997, seguendo le orme del fratello maggiore Lucas, a proporsi per giocare da centrale. Lo ha fatto anche contro Newcastle in Champions League, quindi Frosinone, Atalanta e, appunto, Sassuolo in Serie A. E, Bergamo a parte, non ha mai deluso.
In fase di costruzione del gioco, di fatto, diventa il 'braccetto di sinistra' della difesa rossonera schierata con il '3+2'. Quando può, naturalmente, lascia ad Alessandro Florenzi il compito di coprire e si sgancia in fase offensiva. Contro i neroverdi, però, Theo è stato più bloccato. Ha toccato il pallone nella metà campo avversaria solo 15 volte su 91.
La squadra ha perso un po' di incisività a sinistra
—È molto più attento alla gestione della palla, ha aumentato il senso di responsabilità. Dopo un inizio stagione con cinque gialli nelle prime otto partite, ha limitato anche i falli. Il Diavolo ha perso un po' di incisività a sinistra (Rafael Leão non segna a 'San Siro' da settembre, lo stesso Theo da novembre), ma in fase emergenziale è comprensibile.
In fondo, ha evidenziato 'La Gazzetta dello Sport', è una questione di pesi. Rinunciare per ora al 'Theao' per ritrovare l'equilibrio, nell'attesa di ritrovare i giocatori. La nuova vita di Theo Hernández, comunque, anche se in fase passeggera, non è poi così male. LEGGI ANCHE: Obiettivo Europa League, il rapporto con Pioli e Ibra: Milan, parla Leao >>>
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