Franco Ordine, noto giornalista, ha stilato un lungo ed interessante editoriale sul Milan in vista della sfida contro il Venezia
Franco Ordine, noto giornalista, ha stilato un lungo ed interessante editoriale sulle colonne del quotidiano 'Il Giornale', nell'edizione in edicola questa mattina, soffermandosi sul Milan in vista della sfida contro il Venezia. Ecco, dunque, le sue parole.
Milan, Ordine: "Fonseca davanti ad un bivio lungo otto giorni"
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"È rimasto solo dinanzi al primo bivio della stagione milanista. «È inevitabile, noi allenatori siamo sempre sotto esame» spiega Paulo Fonseca con la faccia di sempre. A metà strada tra il sereno e il preoccupato. Il bivio è lungo otto giorni: si comincia stasera con il Venezia, si passa dal Liverpool in Champions e poi dal derby domenica prossima. «La prima è la più importante di tutte» lo slogan che ciascun allenatore lancerebbe perché riprendere a tessere la tela del campionato, con 70 mila tifosi, senza riuscire a piegare la resistenza del Venezia sarebbe già uno scenario ancora più allarmante di quello dettato dalla classifica attuale (2 punti in 3 partite)".
"Di sicuro Fonseca e il Milan possono disporre del sostegno della curva sud, del ritorno in buona salute di tutti i nazionali e della fiducia espressa dallo stesso tecnico portoghese al culmine di un paio di settimane di proficuo lavoro, «svolto in particolare con i tanti difensori rimasti a Milanello». «Io conservo fiducia e passione» ripete Fonseca che non cambia assolutamente idea sul modo di difendere e ancor meno sullo schieramento del centrocampo (suggerito a 3 da Sarri e Boban in settimana). «Non cambio la difesa e nemmeno il centrocampo, Sarri è uno dei migliori allenatori italiani, ho rispetto per tutti e due ma devo seguire quello in cui credo io» è la risposta sull'argomento dibattuto".
"Fonseca non si è mai sentito solo"
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"È rimasto fisicamente solo Fonseca ma non si è sentito mai solo. «Ho sentito Ibra» ha garantito. Al telefono naturalmente visto che lo svedese, impegnato in Canada, rientrerà prima della sfida europea con il Liverpool. "E con la società sono in contatto tutti i giorni, andiamo spesso a cena» è l'altra precisazione che allontana ogni ombra sulla sintonia con gli uffici di casa Milan. Piuttosto sono da evitare i gol presi, tutti con lo stesso marchio di fabbrica. «Questo è un problema» ammette prima di chiudere definitivamente la vicenda del cooling break («per me non è mai stato un caso»)".