Milan-Verona, l'addio di Ibrahimovic al mondo rossonero
—Ibrahimovic, leader degli ultimi due Scudetti del Milan (2011 e 2022), l'uomo che, di fatto, ha cambiato la faccia al Diavolo tornando nel gennaio 2020, saluterà il pubblico rossonero. Nella pancia di 'San Siro', poi, dopo l'omaggio sul terreno di gioco, andrà in scena una conferenza stampa nella quale svelerà il suo futuro.
Lui non pensa di smettere, ha riferito il 'CorSera', ma è ormai chiaro che, se continuerà a giocare, non lo farà nel Milan. Il club rossonero non può più giustamente considerare Ibra - 41 anni suonati, infortuni a ripetizione, appena 144' giocati in stagione - una priorità.
Anche se, naturalmente, la gratitudine del club rossonero nei suoi confronti è enorme. Senza di lui, ha commentato il quotidiano generalista, nulla di quello che è successo negli ultimi tre anni e mezzo sarebbe stato possibile. La sua leadership dentro ma soprattutto fuori dal campo ha accelerato il processo di maturazione caratteriale e tecnica di un gruppo talentuoso ma acerbo.
Ha aiutato i vari Sandro Tonali, Rafael Leão, Theo Hernández a gestire le pressioni che in un ambiente come quello del Milan sono inevitabili. In questi ultimi tre anni e mezzo, Ibrahimovic ha portato in dote al Milan tanti gol e gesti tecnici da fuoriclasse vero. Il suo capolavoro, però, è stato trasmettere la mentalità vincente ai compagni.
E ora? Per lui, in piedi, c'è l'ipotesi Monza, dove Adriano Galliani lo aspetta a braccia aperte e dove Raffaele Palladino, tecnico dei brianzoli, ha già dichiarato di avere posto con lui. La vicinanza con Milano potrebbe essere decisiva ai fini della sua scelta. Niente, però, è ancora deciso. Il sogno di Ibra è l'Europeo dell'anno prossimo con la Svezia. Milan, folle suggestione di mercato >>>
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