- Calciomercato
- Redazione
Yacine Adli, classe 2000, nuovo centrocampista del Milan, si è presentato ieri in conferenza stampa a Milanello. Le sue dichiarazioni sono state riportate, tra i quotidiani sportivi in edicola questa mattina, anche dal 'Corriere dello Sport'.
«Mi sono integrato molto bene, si respira un'atmosfera di famiglia, si lavora insieme per crescere e per ottenere i migliori risultati. Sono molto contento di essere qui e di trovare alcuni compagni che già conoscevo, tra cui tanti francesi», ha esordito convinto Adli, che ha poi spiegato che posizione ama ricoprire sul terreno di gioco.
«Sono pronto a mettermi in gioco in diverse posizioni a centrocampo, questa settimana il Mister mi ha provato in più ruoli ma quello che per me è importante è essere in campo. Sono un giocatore atipico, tra le mie qualità migliori ci sono un buon ultimo passaggio e una buona visione di gioco», ha sottolineato l'ex Bordeaux, il quale, nell'ultimo anno, si è informato su ciò che stavano combinando i suoi futuri compagni di squadra.
«Ho osservato molto da vicino le partite del Milan nella scorsa stagione, ho visto un grande collettivo, forte e compatto, specialmente nel finale di campionato quando non si potevano più commettere passi falsi. In Italia la concorrenza è dura e impegnativa, ma il Milan deve lottare sempre per vincere e cercheremo di difendere il titolo».
Adli ha rivelato che, oltre al calcio, ha una grande passione: «Sono un grande appassionato di musica. Suono il piano fin da piccolo. Ho una grande passione per Mozart. Se mi va bene il soprannome Mozart? Solo per i capelli (sorride, n.d.r.)». Di idoli al Milan, invece, ne ha avuto uno solo, ma ottimo.
«Mi è capitato di allenarmi con Timothy Weah (figlio di George) e lui mi ha sempre consigliato di osservare Roberto Baggio. Grandi campioni come lui e Zinedine Zidane sono da ammirare senza pensare di emularli perché sono irraggiungibili, credo sia importante creare un proprio percorso e lavorare ogni giorno per migliorarsi», ha detto Adli.
La chiosa del francese, poi, è stata dedicata alle differenze tra il campionato transalpino, che ben conosce per i tre anni trascorsi a Bordeaux, e quello italiano. «La Ligue 1 è più fisica e di contatto, la Serie A si basa più sulla tattica e sulla tecnica ma la conoscerò meglio giocandoci». Milan, duello con la Roma per un esterno top: le ultime news di mercato >>>
Clicca qui per: ESCLUSIVE | VIDEO| NEWS CALCIOMERCATO
© RIPRODUZIONE RISERVATA