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LAZIO-MILAN

Milan, Ziliani durissimo: definisce Ibrahimovic ‘burattino’ e parla di società ‘senza palle’

AC Milan Rafael Leao Theo Hernández
Paolo Ziliani, ex calciatore ed oggi giornalista, ha espresso un proprio commento in merito a quanto accaduto in Lazio-Milan di ieri sera
Fabio Barera Redattore 

SPaolo Ziliani, noto giornalista ed ex calciatore, ha espresso un proprio commento, nel consueto appuntamento con la rubrica 'Palla Avvelenata', soffermandosi in particolare su quanto avvenuto nel corso di Lazio-Milan, terminata 2-2. Ecco, dunque, le sue parole in merito.

Milan, Ziliani: "Una società seria solleva Fonseca dall'incarico"

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"Siccome mi conoscete e sapete che dico sempre quel che penso senza troppi giri di parole, la mia opinione dopo Lazio-Milan 2-2 di ieri sera è che una società seria (ma il Milan di oggi non lo è più), dopo quel che è accaduto al momento del cooling break al minuto 72, e cioè il fatto che Leao e Theo Hernandez - che Fonseca aveva inizialmente escluso di formazione. E che erano poi subentrati assieme a Musah e ad Abraham costruendo l’azione del gol del 2-2 - si sono platealmente rifiutati di unirsi al gruppo davanti alla panchina dove Fonseca era impegnato a dare le ultime istruzioni tattiche. E anzi si sono addirittura polemicamente portati sul lato opposto del campo a dispetto di un compagno che accortosi della cosa li richiamava a gesti e a gran voce".


"Dopo quel che è successo al cooling break e dopo quel che è successo a fine partita, quando Fonseca ai microfoni delle tv ha minimizzato l’accaduto dicendo che non c’era nessun caso. I due giocatori erano appena entrati e non sentivano alcun bisogno di dissetarsi (peccato che Theo ripreso in primo piano non abbia fatto altro che bere da una bottiglietta). Come se non fosse comunque importante per i giocatori restare in gruppo, come Musah e Abraham hanno fatto, e ascoltare quel che l’allenatore aveva da dire. Dopo ciò che è successo ieri, dicevo, se il Milan fosse una società seria annuncerebbe di aver messo fuori rosa, e al minimo di stipendio per un mese, Leao e Theo Hernandez. E di avere sollevato dall’incarico l’allenatore Paulo Fonseca".

"Dirigenza senza palle, Ibrahimovic un burattino"

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"Perchè delle due l’una. O i dirigenti del Milan, il burattino Ibrahimovic in testa, pensano che i tifosi del Milan e gli appassionati di calcio siano una manica di gonzi con l’anello al naso ai quali è possibile raccontare qualunque balla, anche la più sesquipedale, tanto se la bevono. Oppure non lo pensano e semplicemente - e mi scuso per il francesismo - non hanno le palle per fare quel che una dirigenza degna di questo nome dovrebbe fare. Cioè punire in modo tempestivo ed esemplare i tesserati che si sono macchiati di una tale indegnità di comportamento".

"Indegno, vergognoso e diseducativo quello di Leao e Theo Hernandez. Non meno indegno, vergognoso e diseducativo quello di Paulo Fonseca che anzi, avendo l’autorità conferitagli dal ruolo e rifiutandosi di esercitarla, ha mandato un messaggio devastante - per non dire distruttivo - a ogni livello. Se facendo lo struzzo, ossia mettendo la testa sotto la sabbia per non vedere, Fonseca crede di cavarsela svicolando dalle responsabilità e sottraendosi ai sui doveri, che sono anche educativi nei confronti dei giocatori che allena, dei tifosi e degli sportivi in generale, commette un errore mortale".

Milan, Ziliani: "Theo Hernandez e Leao hanno fatto una schifezza"

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"Quel che hanno fatto ieri (quel che gli hanno fatto ieri) Leao e Theo Hernandez è una schifezza con la S maiuscola. E coprendola e facendo finta di nulla, nonostante l’ammutinamento sia avvenuto sotto gli occhi di milioni di spettatori, quindi sostanzialmente perdonandolo, l’allenatore commette una schifezza ancor più grande e più grave. E come possa pensare di andare avanti, dopo ieri, guidando un gruppo che lo ha visto non solo sbeffeggiato e delegittimato da due tra i giocatori più rappresentativi e “storici” della squadra, ma pavido e imbelle nella risposta, solo lui lo sa".

"In tutto questo sfacelo morale prima che sportivo e tecnico si aggiunge la pusillanimità di una dirigenza che nemmeno di fronte a un obbrobrio come quello visto ieri da tutta l’Italia ha sentito il bisogno di far sentire la sua voce. E davvero pensare che al posto di Paolo Maldini operi oggi (si fa per dire) un fantoccio improbabile come Ibrahimovic. Un bambinone mai cresciuto che non fa altro - anche adesso che a pallone non gioca più - che atteggiarsi e parlare come se davvero si ritenesse Dio in persona. Senza rendersi conto che è invece solo una triste e rattristante macchietta, dà l’idea di quanto il glorioso A.C. Milan sia caduto in basso".

Ziliani: "Il Milan richiami subito Pioli in panchina e si scusi per il disagio"

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"Chi mi segue sa che non ho mai condiviso l’accoglienza irrispettosa e prevenuta che era stata riservata a Fonseca prim’ancora che il suo arrivo al Milan venisse ufficializzato. Ma il suo comportamento pavido e codardo di ieri, indice di vera mediocrità umana, rappresenta ai miei occhi un fallimento pieno. Ancora più grande del fallimento tecnico delle sue prime tre partite di campionato col Milan ridotto a orso del Luna Park (6 gol presi in 3 partite). Lo penso e lo dico. Considerando che Pioli è ancora sotto contratto, il Milan dovrebbe richiamarlo in panchina subito. Scusandosi per il disagio arrecatogli e augurandogli buon lavoro con la nuova rosa di giocatori. Che per un mese, però, non avrà né Leao né Theo. Fuori, al minimo di stipendio". LEGGI ANCHE: Allenatore Milan, Fonseca già in crisi? Un indizio ‘spinge’ in panchina Allegri >>>

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