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Monza-Milan, Palladino contro Pioli: sfida a specchio | Serie A News

Stefano Pioli AC Milan
Monza-Milan è anche la sfida tra Raffaele Palladino e Stefano Pioli: sono entrambi ispirati da Arrigo Sacchi, ma con percorsi differenti

Daniele Triolo

Oggi alle ore 18:00 si disputerà Monza-Milan, sfida che mette a confronto anche i due tecnici Raffaele Palladino e Stefano Pioli. Per 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, un po' si somigliano e un po' sono l'uno il contrario dell'altro. Si ritrovano di fronte a distanza di quattro mesi dal primo e ultimo faccia a faccia, avvenuto a 'San Siro' il 22 ottobre 2022. In quell'occasione, il Diavolo vinse 4-1, ma il risultato fu più largo rispetto a quanto visto in campo.

Monza-Milan è anche il confronto tra Palladino e Pioli

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"Per noi è stata comunque dura", ha raccontato Pioli, ieri, in conferenza stampa alla vigilia di questo Monza-Milan dell'U-Power Stadium, partita valida per la 23^ giornata della Serie A 2022-2023. "Facemmo una buona gara con errori individuali che non ripeteremo", ha assicurato Palladino. Quattro mesi dopo le ambizioni delle due squadre, in parte, sono cambiate. I rossoneri sognavano lo Scudetto e invece ora si trovano 'solo' a lottare per un posto in Champions League; i brianzoli, che volevano soltanto salvarsi oggi pensano all'Europa League.

Palladino e Pioli, tecnici di Monza e Milan, secondo la 'rosea', sono entrambi ispirati da Arrigo Sacchi. Il tecnico del Diavolo lo ha studiato a fondo, replicandone i concetti chiave una volta sedutosi sulla panchina rossonera. Ha educato, infatti, i suoi calciatori al collettivo e ha trasmesso loro certezze attraverso un gioco pensato per dominare l'avversario. Con pressing, verticalità, sacrificio. Sacchi vinse subito, Pioli ci ha messo due anni e mezzo, ma ce l'ha fatta. Giocando un 'calcio europeo', per dirla proprio con Sacchi.

Entrambi ispirati da Sacchi, ma con percorsi diversi

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Dal 'Profeta di Fusignano', invece, Palladino ha preso la capacità di cogliere l'attimo. Lo ha fatto, nei biancorossi di Silvio Berlusconi, quando è stato promosso dalla Primavera al posto di Giovanni Stroppa, così come fece proprio Sacchi, nel 1987, quando lo stesso Berlusconi credette ciecamente nelle sue qualità. Berlusconi chiese a Sacchi di portare quel Milan in vetta all'Italia, all'Europa e nel Mondo. E lo fece. Per l'attuale patron del Monza, anche Palladino ha le qualità del grande allenatore. Adriano Galliani, amministratore delegato delle due epoche, di recente ha detto: "Le due scelte si somigliano".

Il Monza di Palladino è imbattuto nel 2023: in questa stagione ha già battuto due volte la Juventus (1-0 e 2-0) senza subire gol e costretto al pareggio l'Inter (2-2) all'U-Power Stadium. Ci riproverà nel pomeriggio: "Il Milan è una grande squadra ma non abbiamo paura. Pioli? Bravissimo allenatore, io cerco di rubare da tutti", il commento dell'ex attaccante del Genoa nella conferenza stampa di ieri. Entrambi, Palladino e Pioli, hanno cominciato ad allenare a 38 anni, ma hanno seguito un percorso ben diverso.

Primavera e Prima Squadra per il primo, tanta gavetta per il secondo (prima panchina nel 2003, la Salernitana) e anni di provincia prima di giungere a Lazio, Inter, Fiorentina e quindi Milan. Il primo trofeo Pioli lo ha vinto a 56 anni. Oggi, in Monza-Milan, si fronteggeranno con un modulo a specchio, il 3-4-2-1. Palladino sta convincendo persino Berlusconi, amante della difesa a quattro e delle due punte. Pioli, con questo accorgimento tattico a campionato in corso, ha ridato certezza, solidità e compattezza ad un Milan che, a gennaio, sembrava evaporato. Oggi, insomma, la sfida tecnico-tattica è davvero intrigante. Milan, Pellegatti: "Ecco il primo acquisto estivo" >>>

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