'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha parlato del Milan di Sergio Conceicao e della missione che, in questi ultimi due mesi di campionato, proverà a portare a termine l'allenatore portoghese: la qualificazione della squadra rossonera alla prossima edizione della Champions League.


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Milan, la conferma di Conceicao passa da Napoli e non solo. Lui, intanto …
Attualmente, il Milan è 9° in classifica in Serie A: ha soltanto 6 punti di distacco dal quarto posto in graduatoria, con 27 ancora a disposizione. Il punto è che il Diavolo ha ben 5 squadre davanti (nell'ordine, Fiorentina, Roma, Lazio, Juventus e Bologna) e il primo impegno dei rossoneri in questo tentativo di risalita sarà proibitivo o quasi.
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—Domenica 30 marzo, alle ore 20:45, si disputerà infatti Napoli-Milan allo stadio 'Maradona' e la squadra di Conceicao dovrà, necessariamente, tentare di fare lo sgambetto alla truppa di Antonio Conte, che si trova in piena lotta Scudetto con Atalanta e Inter. Tante delle speranze di Champions del Milan passeranno dal confronto con i partenopei, così come tante chance di conferma di Conceicao in panchina nella stagione 2025-2026.
Meglio, magari, se al miracolo del quarto posto in campionato, l'ex Porto aggiungesse anche la vittoria della Coppa Italia. Anche lì, però, c'è da passare da un doppio derby contro l'Inter in semifinale, per poi avere la meglio su Bologna o Empoli nell'atto conclusivo del torneo nazionale.
Conceicao, che sta preparando Napoli-Milan con grande scrupolo e dedizione, secondo la 'rosea' ha percepito sin quasi dall'inizio della sua avventura un clima di sfiducia. Lo si è evinto dalle dichiarazioni rilasciate al 'Coimbra Football Congress 2025' svoltosi sabato in Portogallo.
Lo sfogo dell'allenatore sabato in patria
—«Dopo aver vinto la Supercoppa contro l’Inter, abbiamo pareggiato contro il Cagliari con un errore individuale, come capita. Da allora, ogni giorno accostano nuovi allenatori al club». È in questo ambiente che Conceiçao tenta l’arrampicata alle prime posizioni. Ed ora può anche farlo avendo più tempo a disposizione per inculcare le sue idee alla squadra.
«Quando sono arrivato in trenta giorni abbiamo giocato subito nove partite. Non abbiamo avuto tempo per allenarci, il che è estremamente difficile e significa che non riesco a dare la mia identità alla squadra». Dopo lo sfogo, ora, però, è il tempo di passare ai fatti. A partire da un Napoli-Milan di importanza capitale. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, parte l’assalto al bomber rivelazione in Europa >>>
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