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Nelson Dida, ex portiere brasiliano, qui con la maglia del Milan nel 2009 (credits: GETTY Images)
ULTIME MILAN - Nelson Dida, ex estremo difensore del Milan, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "E’ una sensazione molto bella vedere il Milan che si ristruttura e dà vita a un nuovo progetto con giocatori brasiliani. E’ qualcosa che mi piace perché erano passati un po’ di moda. Spero diano un grande contributo per far tornare il Milan agli alti livelli dove merita di stare. In realtà il Brasile non ha mai smesso di sfornare talenti, ma semplicemente cambiano tempi e modalità per andarli a prendere. E’ normale che adesso dall’Europa li cerchino molto giovani, altrimenti i prezzi salgono troppo".
Prima Paquetà e adesso Leo Duarte: la scuola Flamengo è ricca di giocatori interessanti.
«Investono tanto e hanno una base molto estesa. Hanno la possibilità di scovare i ragazzi più promettenti in ogni regione. E’ un potenziale pazzesco. Quello del Flamengo in questo momento è il vivaio migliore. E l’approdo dei loro giocatori in Europa è logica conseguenza».
Duarte è pronto?
«Dovrà adattarsi al calcio italiano, ma è un buon difensore che ha fatto benissimo nell’ultima stagione. Certo, dovrà imparare bene le linee guida tattiche, però ultimamente in Brasile sono stati fatti grandi passi avanti nell’insegnare la fase difensiva. Leo come rapporto qualità-prezzo è senza dubbio un grandissimo affare per il Milan. E poi per un difensore è un po’ più semplice adattarsi al campionato italiano rispetto a un attaccante».
Il punto di forza maggiore?
«La velocità, unita a una qualità abbastanza evidente».
Paquetà si avvia a iniziare la seconda stagione in rossonero: nel 4-3-1-2 di Giampaolo lo vede più sulla trequarti o in mediana?
«Può ricoprire entrambe le posizioni, a mio modo di vedere dipende soprattutto dalle caratteristiche degli attaccanti che ha davanti. Diciamo che siccome gli piace fare gol, più lo avvicini alla porta e meglio è. D’altra parte anche in nazionale ha giocato lì, e pure col 10 sulle spalle. Nei primi sei mesi ha fatto il massimo di quel che poteva, per essere al primo impatto in Italia. Ha imparato tanto, sta crescendo gradualmente. Può essere senza dubbio il suo anno».
Restiamo ancora... in Brasile. Secondo lei come mai l’avventura di Leonardo da d.t. è durata soltanto una stagione?
«Credo che la questione sia dipesa in massima parte dal risultato della squadra. Il Milan non ha raggiunto l’obiettivo primario ed è finita così. Mi spiace molto, lui per me è una grande persona e un grande amico. Voleva solo il meglio per il club e l’ha dimostrato tirando a bordo Maldini».
Da portiere a portiere: ci disegni lo scenario migliore per Donnarumma.
«Spero resti in rossonero, sarebbe la soluzione migliore per lui. Non ha bisogno di spostarsi in chissà quale club, stiamo parlando comunque del Milan, pur con tutte le difficoltà di questo momento. Gigio è un grandissimo portiere e adesso ha un’altra impostazione che sinceramente mi piace di più. Comanda meglio la difesa e si prende più responsabilità». Intanto continua la trattativa tra Milan e Atletico Madrid per Correa, continua a leggere >>>
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