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Ancelotti, bastone e carota coi suoi

Stefano Bressi

Ancelotti non si nasconde e parla di un Napoli non all'altezza del Milan, poi però difende i giocatori dalle troppe critiche, spiegando i problemi.

Dovrebbe avere un ottimo feeling con San Siro, ma invece le trasferte a Milano sono state letali per Carlo Ancelotti, che non ha mai vinto e non ha segnato neanche un gol. In campionato sia Inter che Milan hanno bloccato il Napoli, che ha conquistato un solo punto, finendo a -11 dalla Juventus, in Coppa Italia l'allievo Gennaro Gattuso l'ha eliminato, imparando la lezione di agosto, quando il Napoli aveva ribaltato da 2-0 a 3-2. La difesa rossonera è parsa impenetrabile: nessun gol del Napoli per 180'. L'eliminazione dalla Champions League sembra abbia lasciato il segno sul Napoli, ormai irriconoscibile.

Non si nasconde dietro un dito, Ancelotti. Il tecnico parla di un Napoli non all'altezza della partita, poco lucido e incapace di scardinare la difesa del Milan, molto chiusa. È in questo tipo di gare che i partenopei vanno in difficoltà. Tuttavia, Ancelotti difende anche i suoi dalle eccessive critiche. Non è un periodo negativo a suo dire, ma solo una partita giocata male.

La sensazione però, scrive La Gazzetta dello Sport, è che il suo Napoli stia pian piano perdendo autostima. Ancelotti però non la pensa così e si limita a spiegare il tutto con errori tattici: la sua squadra è lenta e disattenta, niente che non si possa correggere. L'obiettivo per Carletto ora è trasformare questa negatività in energia positiva.

Al Napoli resta l'Europa League, ma non solo. Il campionato è ancora lungo e se la Juventus non sembra poter perdere lo Scudetto (ma mai dire mai), c'è un secondo posto da difendere. Il prossimo passo è la Sampdoria. Il sistema di gioco non cambierà, spiega: l'identità c'è e serve solo fare meglio. Infine, sulla sostituzione di Allan si limita a dare motivi tattici.

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