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Franco Baresi, ex difensore del Milan (credits: GETTY Images)
"ULTIME MILAN - Franco Baresi, ex capitano del Milan, oggi 'brand ambassador' del club rossonero, ha rilasciato un'intervista al quotidiano nazionale 'Il Giorno' oggi in edicola toccando varie tematiche. Queste le dichiarazioni di Baresi:
"Sulla finale di USA 1994, a Pasadena, a distanza di 25 anni: «E' vero, è passato tanto tempo (sorride, ndr)... ma non si sono asciugate le lacrime. La delusione si è attenuata anche se in tutti questi anni ci ho pensato e ripensato, credo sia stata una cosa più unica che rara quel che è accaduto. Per come era iniziato quel Mondiale e poi per essere arrivati sino in fondo a giocarci la finale nonostante le difficoltà: i rigori non ci premiarono e la gente ancora oggi mi domanda come sia potuto accadere. Il ricordo resta positivo e bello, però è chiaro che l'amarezza per il rigore sbagliato non può essere cancellata. Rimorso No, perché al di là dell'errore di fronte c'era anche un avversario... ».
"Sulla sua guarigione lampo, all'epoca, per la finale contro il Brasile: «Fu un Mondiale incredibile. Giocai le prime due partite, poi vidi la squadra da fuori crescere e soffrire. Tanti fattori fecero sì che alla fine potessi scendere in campo recuperando velocemente dall'infortunio (poco più di tre settimane dopo l'intervento al menisco, ndr), a cominciare dal fatto che anche Baggio aveva un problemino. E Sacchi doveva decidere se rischiarmi, senza sapere quanto sarei durato... Il mister ebbe un coraggio da leone, e alla fine venne fuori la prestazione credo più bella della mia carriera. O almeno con gli azzurri».
"Sulle sue lacrime a fine partita dopo il rigore sbagliato e la sconfitta: «Dopo la partita della vita con un caldo impossibile, e finita in quel modo, era quasi normale uno sfogo. Sono un uomo come tutti, anche con le debolezze. Il mio carattere e il percorso nel calcio mi hanno consentito di fare tanto sul campo di gioco, ma dal punto di vista umano quella delusione la sentii tantissimo. Perciò ebbi un cedimento naturale a fine match...».
"Sul rigore sbagliato: «Calciavo qualche rigore anche nel Milan ma non ero proprio uno specialista, anche se con la maglia rossonera dal dischetto sbagliavo poco. Mi feci avanti convinto e deciso perché c'era bisogno di qualcuno che facesse coraggio alla truppa, in un momento cambiai decisione su dove tirare e purtroppo mi sbilanciai, colpendo il pallone in malo modo. Dopo di me sbagliarono anche Massaro e Baggio... un incubo per tutti».
"Sul suo erede oggi: «Non c'è... (sorride ancora). Scherzo, è molto difficile fare paragoni, ognuno deve essere se stesso. Ci sono giocatori che è difficile accostare ad altri, perché hanno caratteristiche uniche. Per esempio non si può dire ci sia un altro come Messi».
"Sul Milan di Marco Giampaolo in Champions League con la 'linea verde': «Ce lo auguriamo tutti. Giampaolo ha idee ed è propositivo, e poi ha un calcio offensivo».
"Sulla questione stadio: «I ricordi sono tanti e rimarranno per sempre, considerato tutte le partite che ho disputato e quel che mi hanno dato. E' chiaro però, che come tutte le cose anche il calcio corre velocemente e per questo bisogna guardare avanti. Credo che avere uno stadio nuovo, futuristico, per i nostri figli e i figli dei nostri figli sia anche importante. E' giusto guardare avanti e credo che il nuovo stadio sarà bellissimo, l'investimento enorme, insomma credo che sarà qualcosa di speciale. Se lo meritano Milan e Inter».
"Sul derby della stagione 2019-2020: «E' un po' presto per dirlo, vediamo come saranno allestite le squadre. Nella passata stagione ci sono state stracittadine molto sentite, lo stadio e i tifosi sono sempre pronti a dare un gran sostegno. Speriamo di essere protagonisti». Intanto, ecco come viene definito l'allenatore rossonero Giampaolo per i suoi metodi di lavoro: continua a leggere >>>
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