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Gordon Singer insieme al Presidente del Milan, Paolo Scaroni
"'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha analizzato i bilanci dei club di Serie A, suddividendoli in quelli virtuosi ed in quelli, invece, che hanno bisogno di dare una sistemata ai propri conti.
"Tra questi ultimi, per esempio, c'è anche il Milan, ma soltanto perché il bilancio 2018, quello della gestione dell'imprenditore cinese Yonghong Li, è stato archiviato con un passivo di 126 milioni di euro, il più alto nella storia della società di Via Aldo Rossi: il precedente era il -91,3 milioni del 2014.
"I costi, ha sottolineato la 'rosea', sono esplosi, fino a superare il fatturato, con 55 milioni in più per stipendi ed ammortamenti: tutto questo ha comportato un bel guaio in ottica dei rigidi parametri del Fair Play Finanziario imposti dalla UEFA. Pertanto, il Milan, adesso, per rimettersi in sesto, dovrà lavorare sui ricavi (quelli commerciali sono scesi a 62,5 milioni dagli 83,3 del 2015-16) puntando sulla Champions League.
"Il club meneghino, però, non corre alcun rischio o pericolo di crack finanziario. Il suo attuale proprietario, il fondo Elliott Management Corporation, è infatti una garanzia in tal senso: dopo il 'default' di Yonghong Li, nello scorso luglio, l'hedge fund della famiglia Singer è infatti intervenuto con iniezioni di capitale tra agosto e settembre, arrivando ad un esborso complessivo di 370 milioni di euro. Tutte le perdite sono state ampiamente coperte e ripianate. Ed in caso di arrivo in Champions, sul mercato si sogna in grande. Per i dettagli, continua a leggere >>>
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