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Calhanoglu, dopo la torta, ora la ciliegina

Stefano Bressi

Calhanoglu è stato la delusione della stagione fino a questo momento, anche per problemi personali. Adesso sembra tornato sereno, è il momento di rifarsi.

Dopo le difficoltà, in campo e fuori, che ha vissuto Hakan Calhanoglu negli ultimi mesi, ora sembra tornato un po' il sereno. Quanto meno fuori dal campo. Manca la ciliegina: riprendersi il Milan da protagonista. Peccato che in questo caso la ciliegina sia più importante della torta probabilmente. Torta che è stata servita un paio di sere fa in occasione della sua festa di compleanno, occasione in cui finalmente Hakan è potuto tornare a sorridere davvero. Però in campo, come detto, le cose non vanno ancora. E il Calhanoglu dello scorso anno di questi tempi, che faceva girare alla perfezione la squadra di Gennaro Gattuso, è ancora un lontano ricordo.

Hakan ha festeggiato i suoi 25 anni con le sue due famiglie: quella del Milan, che lo ha accolto con passione, e quella che porta il suo cognome, scrive La Gazzetta dello Sport, ricostruita con amore e pazienza dopo la crisi della scorsa estate. Ora Calhanoglu è felice, con lui c'è la moglie che presto gli regalerà una figlia. Ora, insomma, ci sono tutte le carte in regola per poter mettere a frutto la grande voglia di Milan che, comunque, ha sempre avuto. Anche quando c'erano le voci di un passaggio al Lipsia a gennaio. Se però le cose non dovessero cambiare in questi ultimi mesi, Calhanoglu a luglio potrebbe diventare un sacrificabile, anche se per Rino Gattuso è fondamentale.

Effettivamente, seppur le sue prestazioni non saltino agli occhi e siano comunque non all'altezza di quelle a cui ha abituato, Calhanoglu è in testa in un sacco di classifiche per quanto riguarda i dati del Milan di quest'anno: quarto giocatore di movimento più utilizzato (1.568 minuti); secondo per tiri e occasioni create (37 e 51). Poi ci sono i numeri negativi, però, quelli di sostanza: 1 gol in 28 presenze, pochi assist, sulle fasce non incide (29 cross appena). I fischi di San Siro di certo non aiutano un giocatore che, comunque, è molto "fragile" moralmente. Per riconquistare tutti non può bastare quanto fatto finora. Bisogna che torni il vero Calhanoglu, quello spensierato, capace di accendere tutti con una giocata, un dribbling, una conclusione. Dopo il compleanno, chissà che domani non si faccia finalmente un bel regalo.

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