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Cutrone, asso di scorta

Stefano Bressi

Cutrone non si arrende: esperto nel ribaltare le gerarchie, può fare ancora la differenza. I gol dalla panchina sono una specialità. Punto fermo rossonero.

Il Milan ha cambiato tanti attaccanti negli ultimi due/tre anni, decisamente troppi anzi. Solo uno è rimasto costantemente saldo al proprio posto. È l'uomo in più, scrive il Corriere dello Sport. Stiamo parlando di Patrick Cutrone. Certo, è rimasto sempre al proprio posto, ma sempre come dodicesimo uomo, un ruolo che gli sta decisamente stretto. Come tutti, vorrebbe sempre partire titolare. Lui forse anche più degli altri, vista la fame che lo contraddistingue. Ultimamente, però, secondo quanto riferisce Gennaro Gattuso, Patrick accetta anche meglio le decisioni del mister. Cutrone sa bene, evidentemente, che la differenza la fa anche e soprattutto chi si alza dalla panchina. La dimostrazione è che su 9 gol stagionali, Cutrone ne ha fatti 6 da subentrato. Quando scende in campo, dà la scossa e cambia subito le carte in tavola. È ovvio che Gattuso ami sfruttare questa qualità. In caso di emergenza, basta spesso affidarsi a Cutrone. Non si arrende mai, anche cinque minuti per lui possono fare la differenza. Viceversa, però, c'è da dire che quando parte titolare non sempre riesce a incidere come ci si aspetterebbe. Forse è questione di dosaggio di energie, ma bisogna ricordare che queste cose si apprendono con l'esperienza e stiamo parlando di un ragazzo appena 21enne.

Secondo molti dovrebbe avere più spazio, ma non ci si ricorda che appena un anno e mezzo fa nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe riuscito a ritagliarsi un ruolo così importante nel Milan. Il suo trasferimento al Crotone in prestito nell'estate 2017 era a un passo. Per fortuna, le reti nelle amichevoli e all'esordio in campionato proprio conto i calabresi hanno convinto i rossoneri a fare marcia indietro. Partiva come terzo attaccante, dietro Nikola Kalinic e André Silva. A fine stagione, il titolare era lui. La prova sono stati i numeri: Cutrone ha chiuso con 18 reti all'attivo, André Silva 10 e Kalinic appena 6. Quest'anno il bomber classe 1998 è partito alle spalle di Gonzalo Higuain, ma anche stavolta i numeri lo consacrano: 9 gol a 8 per Cutrone. Il Pipita ha già salutato, ora tocca a Krzysztof Piatek, che è partito davvero forte.

La possibilità di vedere la coppia composta da Patrick e il polacco non sembra esserci, almeno per il momento. Gattuso preferisce il 4-3-3 e soprattutto non ci sarebbe nessuna riserva in panchina se giocassero insieme dal primo minuto. A partita in corso, però, se necessario il 4-4-2 è un'ipotesi da tenere in conto. Il tentativo di giocare sempre a due punte è stato fatto, ma la manovra rossonera non è sembrata fluida come in altre occasioni. Quest'anno qualche soddisfazione per Cutrone è già arrivata, come la doppietta che ha deciso l'ottavo di finale contro la Sampdoria o il gol allo scadere con la Roma. Sfortuna, tanta sfortuna invece, in Supercoppa, quando sullo 0-0 ha colpito in pieno la traversa. Di occasioni per prendersi altre soddisfazioni ne avrà, perchè in corsa o dall'inizio alla fine gioca sempre: 28 partite su 28. Imprescindibile, a modo suo.

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