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Gennaro Gattuso, tecnico del Milan (credits: GETTY Images)
Si è interrotta, ieri sera, la serie di risultati utili del Milan, che durava da 10 partite (le ultime 5 erano state delle vittorie), e, al contempo, la difesa rossonera, di recente la migliore d’Europa, ha preso ben tre reti come non succedeva da agosto, sul campo del Napoli. In più, la battuta d’arresto nel derby contro l’Inter è valso il controsorpasso nerazzurro in classifica al terzo posto. Adesso, per il Diavolo, ci sarà tempo di riflettere sulle tante cose negative emerse dopo la stracittadina: la sosta, forse, arriva nel momento più opportuno: la settimana di pausa per le Nazionali servirà, magari, ad espellere le scorie ed a ripartire, forse, ancora più di slancio. La prossima gara, per il Milan, sarà sul difficile campo della Sampdoria.
Intanto, però, questa sconfitta nel derby, come evidenziato da ‘La Gazzetta dello Sport’ oggi in edicola, ‘puzza’ tanto di esame di maturità fallito. E Gattuso, nell’immediato post-partita, ha dimostrato, in parte, di averlo capito. “L’Inter ha fatto molto meglio di noi nel primo tempo, mentre nel secondo abbiamo cambiato e siamo migliorati un po’. Abbiamo sofferto le loro imbucate, con i palloni dritti ci saltavano cinque-sei giocatori. Non possiamo regalare tanto campo agli avversari - ha detto Gattuso -. Certe volte vengo rimproverato perché attendo, ma bisogna capire le caratteristiche dei giocatori che abbiamo. Dopo il 2-0 potevamo prendere un’imbarcata, ma comunque sono contento della prestazione. La squadra è viva, sul 3-2 abbiamo avuto alcune palle gol”.
Quindi, come suo solito, Gattuso non ha cercato alibi alla sconfitta: “È stato un passo indietro come mentalità. Ci sono stati errori di atteggiamento e interpretazione. Nel primo tempo l’Inter ha fatto il Milan degli ultimi due mesi. Ce la siamo cercata, dando troppo campo, abbiamo agevolato l’avversario. Oggi una squadra senza orgoglio avrebbe potuto prendere 4-5 gol. Siamo stati polli sul primo e anche sul secondo, poi ho visto una reazione. E siamo stati anche un po’ sfortunati - ha proseguito il tecnico rossonero. Comunque siamo ancora in corsa per la Champions League, dobbiamo essere bravi a non mollare e a credere in quel che facciamo. Come vedo la sosta? Una squadra come questa resta senza molti giocatori, preferirei se si potesse lavorare tutti insieme guardandoci negli occhi”.
Negli occhi dei tifosi, però, rimarrà anche e soprattutto la lite, a bordo campo, tra Franck Kessie, sostituito per far spazio ad Andrea Conti, e Lucas Biglia, comunque recatisi insieme, a fine partita, ai microfoni delle televisioni per chiedere pubblicamente scusa per lo ‘spettacolo’ offerto e per la figuraccia. “A me non brucia la sconfitta, ma quanto è successo, fa male quell’immagine, non è stata bella da vedere - ha detto a tal proposito Gattuso -. Ne risponderanno direttamente loro, io mi farò sentire nei prossimi giorni. Ci vuole rispetto per tutti, per chi magari gioca meno o per chi non lo fa da mesi”.
“Io faccio l’allenatore e mi devo preoccupare della disciplina all’interno dello spogliatoio - ha concluso l’allenatore milanista -, quindi sì, è un mio problema, una mia responsabilità. Magari non capisco niente di calcio, ma ho costruito una carriera sul rispetto per i compagni, sul sacrificio. Quanto visto è una doppia sconfitta, sia in campo che comportamentale”. Nella sconfitta rossonera, migliore in campo Tiemoue Bakayoko: per le pagelle del Diavolo, continua a leggere >>>
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