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Krzysztof Piatek e Lucas Paqueta del Milan (credits: GETTY Images)
ULTIME MILAN - 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina ha dedicato un approfondimento a Lucas Paquetá e Krzysztof Piatek, entrambi arrivati al Milan nello scorso mese di gennaio, per 70 milioni di euro complessivi (35 a testa), rispettivamente da Flamengo e Genoa.
Con il loro arrivo, ha sostenuto la 'rosea', il Milan sperava di raddoppiare le possibilità di riprendersi il quarto posto. Paquetá e Piatek hanno dato un contributo consistente, ma non decisivo: il brasiliano quasi sempre presente nella squadra di Gennaro Gattuso, fatto salvo le giornate saltate per squalifica ed infortunio; il polacco con 9 gol in 18 gare, molto spesso reti determinati per aggiungere punti alla classifica.
Graduatoria che ha visto il Diavolo fallire l'assalto alla Champions League per un soffio. Alleati di Gattuso nel 2018-2019, Paquetá e Piatek, ha evidenziato il quotidiano sportivo nazionale, non sono stati così 'generosi' con Marco Giampaolo, per vari motivi. Paquetá, per esempio, ha visto il suo inizio di stagione compromesso dalle vacanze post-Coppa America, da un piccolo infortunio, dai nuovi impegni con il Brasile e, di conseguenza, un complicato inserimento nel sistema di gioco di Giampaolo.
Il quale lo ha tenuto spesso fuori dall'undici titolare perché ritenuto poco disciplinato. Anche con Stefano Pioli, nuovo tecnico del Milan, Paquetá agirà nel ruolo di mezzala ma, a differenza del suo precedessore, l'allenatore emiliano lo lascerà libero di esprimere tutta la sua classe e, come annunciato, potrà anche venire spesso a giocare in mezzo le linee, più vicino alla porta, poiché Pioli crede molto nelle sue capacità realizzative. Mica male.
Piatek, invece, sembra essere un attaccante condizionato dal sistema di gioco in cui si trova: al Genoa, sotto la gestione di Davide Ballardini, 9 gol in 8 gare. Con Ivan Juric, un solo gol su rigore in 7 partite disputate. Quindi, con l'arrivo di Cesare Prandelli, Piatek era tornato a segnare con 3 gol in 5 gare. Bene: il sistema di Pioli, secondo 'La Gazzetta dello Sport', ovvero un 4-3-3 che lo lascia come unico padrone dell'area di rigore con due esterni d'attacco che possano rifornirlo sembra essere proprio il migliore per il polacco.
L’equivoco con Giampaolo era tattico: il club aveva scelto un allenatore e un marchio di fabbrica preciso, senza però fornirgli gli strumenti del mestiere. Il tridente offensivo di Pioli si addice di più alle preferenze aziendali: Piatek di nuovo riferimento assoluto e due accompagnatori ai lati, ruolo per cui potranno competere sia i vecchi Jesús Suso e Samu Castillejo sia i nuovi Rafael Leao ed Ante Rebic. Piatek deve ritrovare il suo istinto da 'Pistolero', ce la farà? Un noto giornalista sportivo dice che ... continua a leggere >>>
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