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Milan, Gazidis: “Ho vissuto il razzismo sulla mia pelle”

Daniele Triolo

Ivan Gazidis, amministratore delegato del Milan, si è espresso sul tema razzismo: "Il pallone include, in ogni club ci sono calciatori di diverse etnie"

"NEWS MILAN - Ivan Gazidis, amministratore delegato del Milan, ha rilasciato un'intervista al 'Corriere dello Sport' oggi in edicola. Queste le dichiarazioni di Gazidis:

"Sulla lettera aperta dei 20 club di Serie A contro il razzismo: "Sì, è un passo importante. Ma è il primo passo, c'è tanto lavoro da fare. In Italia, nell'ultimo anno, da quando sono al Milan, sono successi tanti, troppi episodi di razzismo nei confronti dei giocatori. Era giusto dare un segnale forte e la Lega Serie A l'ha fatto. Io credo che quando si prende coscienza di un problema si è già sulla buona strada. Si deve avere la consapevolezza che non è un problema solo italiano, ma mondiale. Bisogna capire che è un percorso che il calcio italiano deve fare con i tifosi, non contro di loro: queste devono essere le premesse".

"Sul calcio italiano che riflette la nostra società: "Purtroppo sì, ne abbiamo conferma tutti i giorni. Ma vorrei andare oltre e dire che il calcio può diventare anche un modello di 'buona società'. In ogni squadra di calcio abbiamo esempi fantastici di calciatori di etnia, estrazione, religione, colore della pelle, ideologie diverse. Vivono tutti i giorni insieme, lottano per lo stesso obiettivo. Credo che ogni differenza sia preziosa, perché arricchisce, porta un confronto. Questo vale nella società civile e nel calcio. Se il calcio saprà usare le differenze per crescere, allora sarà un beneficio per tutti: per questo dico che il calcio può diventare un modello. Non dimentichiamoci mai che il calcio ti fa sentire parte dello stesso mondo. Il calcio include, non esclude. È questa la sua grande forza. Anche a livello individuale, la diversità porta l'atleta a migliorarsi".

"Sulle diversità: "Io parto da questo presupposto: i pregiudizi sono penalizzanti per le perfomances di ogni atleta. Se tu vuoi dare il massimo, devi avere 'competitors' all'altezza, devi essere pronto a gareggiare con tutti, anche e soprattutto con chi è diverso da te: solo così puoi migliorare le tue prestazioni. Ripeto: la diversità arricchisce".

"Su cosa fa il Milan per combattere il razzismo: "Innanzitutto ci teniamo che i nostri giocatori siano coscienti che un problema razzismo esiste, ed è reale. Parliamo molto con loro: cerchiamo di trovare le soluzioni e di offrire loro un modello virtuoso di società".

"Sul razzismo nel calcio inglese: "In Premier League molto è stato fatto in questi anni, ma il problema razzismo non è stato ancora risolto del tutto. Però in Inghilterra si è partiti da cose concrete. Gli stadi, per esempio, devono essere funzionali ed accoglienti: devono venire considerati come luoghi dove è bello passare un paio d'ore. Mi piace pensare a stadi sempre più con bambini e donne, dove c'è tranquillità e rispetto reciproco, verso i giocatori ed i tifosi avversari. Poi è chiaro: la tecnologia è fondamentale per identificare ed isolare chi non rispetta le regole, chi offende e insulta il giocatore di colore".

"Sui problemi avuti per il razzismo: "Sono molto sensibile alla questione, ho vissuto il razzismo sulla mia pelle. Mio padre è stato tre anni in prigione: era un attivista, combatteva l'apartheid. È finito in prigione nello stesso periodo in cui c'era Nelson Mandela. Quando uscì la mia famiglia continuò a ricevere minacce ed intimidazioni. Noi Gazidis siamo esuli, emigranti, quando ero piccolo ci siamo trasferiti nel Regno Unito proprio per sfuggire alle persecuzioni. So cosa significa il razzismo e oggi sono convinto che il calcio abbia gli strumenti per debellarlo". Intanto, sul fronte mercato, ecco le ultime news su Zlatan Ibrahimovic: continua a leggere >>>

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