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Maltempo allo stadio Luigi Ferraris di Genova Marassi (credits: GETTY Images)
Massimo Leopizzi, uno dei capi ultrà della tifoseria del Genoa, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni al quotidiano La Repubblica: "Da qualche anno, Genoa-Milan non è più una partita a rischio. Salvini avrebbe dovuto informarsi meglio. Spostarla al lunedì pomeriggio è stato un errore. Quella storia dolorosa (l’omicidio di Vincenzo Spagnolo nel 1995, ndr ) stava per diventare un buon esempio per tutti. Adesso potrebbero riaccendersi tensioni che ormai ci eravamo lasciati alle spalle. Il punto più importante è stato l’atteggiamento di Cosimo Spagnolo: quell’uomo non hai mai perso occasione per invocare la pace, per cancellare dalle menti di noi tutti la parola vendetta. Del gruppo dei milanisti che partecipò a quell’agguato, nessuno frequenta più la Curva Sud. E la maggior parte dei genoani coinvolti negli incidenti dopo l’omicidio, oggi ha più di cinquant’anni. In una notturna a Milano, uno dei nostri viene arrestato dalla polizia. Mi telefona il Barone in persona: “Se volete, abbiamo tra i nostri un avvocato”. Uno giovane, bravissimo. Che il giorno dopo in tribunale fa un ottimo lavoro".
Sul rapporto tra le due tifoserie: "Al funerale di Ciro Esposito (il tifoso del Napoli morto nel 2014, ndr) ogni gruppo di tifosi rendeva omaggio. A un certo punto ecco dieci dei nostri, e dieci milanisti. La cosa non era preparata, però nessuno si è tirato indietro. Abbiamo marciato insieme. È da un po’ che i milanisti hanno smesso di cantare: “Uno di meno”, riferito a Spagna. E poi hanno dedicato uno striscione allo “Squalo”, uno dei nostri, morto 2 anni fa. Col Barone e Lucci ci sentiamo al telefono prima delle partite".
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