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Krzysztof Piatek, attaccante del Milan (credits: GETTY Images)
ULTIME MILAN - 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina ha parlato di Krzysztof Piatek, bomber polacco del Milan, sottolineando come una squadra che cerca di imporre il proprio gioco e di costruire il più alto numero di azioni in attacco è perfetta per un centravanti cinico come lui, capace, nella sua prima stagione in Italia, di segnare 30 reti tra Genoa (19) e Milan (11).
Ora, con l'arrivo di Marco Giampaolo sulla panchina rossonera, Piatek potrà presumibilmente contare su molti più rifornimenti in attacco rispetto la passata stagione e, di conseguenza, logicamente, potranno essere molti di più i palloni a finire nel sacco. Se, però, prima gli veniva concesso di restare lucido e limitarsi a colpire gli avversari, nell'immediato futuro il 'Pistolero' per la 'rosea' dovrà modificare il proprio approccio al gioco.
L'esempio migliore, in tal senso? Fabio Quagliarella, che, oltre ad essere stato l'ultimo capocannoniere del campionato, con Giampaolo, è anche un attaccante di 36 anni che ha vissuto la sua stagione migliore: 26 gol in 37 gare e tante altre volte i suoi compagni, 'manovrati' con sapienza dall'allenatore abruzzese, lo hanno messo in condizioni di segnare ancora. Riferirsi a Quagliarella, per 'La Gazzetta dello Sport', non vorrebbe dire, per Piatek, ambire soltanto al trono dei marcatori in Serie A, bensì anche concedersi con la stessa disponibilità al gioco di squadra.
Invece che aspettare di ricevere il pallone sui piedi, Piatek dovrà contribuire allo sviluppo dell’azione. Un lavoro che lo vedrà più coinvolto, e maggiore coinvolgimento può portare maggiori benefici in termini di gol, assist, sponde e tutto quanto può essere utile alla squadra. Quagliarella è la dimostrazione più recente del fatto che l’idea funzioni: nell’ultimo campionato ha giocato in media 39 palloni, 10 in più a partita rispetto a Piatek (29). Più palloni, più soluzioni. Meno palloni, meno soluzioni con un’unica eccezione che conferma la regola: tra i giocatori che hanno segnato almeno 12 reti nel campionato appena concluso, solo Arkadiusz Milik (26) ha giocato in media meno palloni di Piatek.
Dal centravanti, poi, è lecito attendersi, oltre ai gol, anche qualche assist per i compagni. E sempre il Quagliarella dell'ultima stagione con la Sampdoria dimostra che si può: soltanto Dries Mertens (9) ha servito più assist di lui (7, al pari di Cristiano Ronaldo) fra i giocatori che hanno segnato almeno 10 gol nell’ultimo campionato. Piatek parte da zero e potrà solo migliorare: tra i giocatori che l’anno scorso sono andati in doppia cifra, il polacco è l’unico a non aver servito assist. Giampaolo proverà a metterne in atto anche un potenziale futuro da assist-man.
E lo aiuterà a imporre al meglio la propria struttura: Piatek è utile alla squadra con una media di 1,38 sponde a partita. Quagliarella è un attaccante meno fisico eppure più spesso ha giocato di sponda in favore degli inserimenti dei compagni: media di 1,46. Piatek, in questa stagione, poi, dividerà l’area con un’altra punta: questo può ridurre gli spazi ma anche sostenere l’aumento della produzione offensiva. Un trequartista alle spalle potrà inoltre filtrare palloni più semplici da giocare.
Insomma, tutto lascia presagire che il polacco sia pronto a vivere un'altra stagione da protagonista. Questa volta, però, a tutto tondo. Nel frattempo, sul fronte mercato, ecco cosa abbiamo scoperto su Dani Ceballos: continua a leggere >>>
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