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13 aprile 2019, Milan-Lazio 1-0: Franck Kessie e Tiemoue Bakayoko mostrano la maglia di Francesco Acerbi sotto la Curva Sud (credits: GETTY Images)
ULTIME MILAN - Come viene riportato dalla Gazzetta dello Sport, il "caso" Kessie-Bakayoko non è ancora chiuso. Come previsto, il giudice sportivo non ha punito i due giocatori, ma ha lasciato il campo aperto alla Procura federale, che ha subito aperto un'indagine. Il Procuratore Giuseppe Pecoraro ha ravvisato da subito gli estremi della «condotta gravemente antisportiva», e dunque i centrocampisti saranno costretti a difendersi.
RISCHI - Il giudice Gerardo Mastrandrea non ha potuto utilizzare le immagini televisive perché la «condotta gravemente antisportiva» fa scattare la prova tv solo quando una simulazione o un fallo di mano determinano l’espulsione di un avversario, l’assegnazione di un rigore, la realizzazione o l’impedimento di una rete. Allo stesso tempo Mastrandrea non ha potuto sanzionare Kessie e Bakayoko così come ha fatto con i protagonisti della rissa al termine di Milan-Lazioin quanto il gesto della maglia di Acerbi non era stata refertata né dagli ufficiali di gara, né dagli ispettori federali. Ma adesso cosa rischiano i due calciatori? Possibili un ventaglio di sanzioni, che vanno dalla semplice ammonizione fino alle due giornate di squalifica.
REAZIONE MILAN - Il club rossonero nel pomeriggio di ieri ha emesso un comunicato ufficiale: "Il Milan intende cooperare con la Procura affinché il percorso investigativo venga portato a compimento, nella certezza che il suo esito non sarà in alcun modo condizionato dalle dichiarazioni rilasciate in queste ore". Chiaro riferimento alle parole di Giorgetti, sottosegretario allo Sport del Governo, e Gabriele Gravina, presidente della FIGC. Vedremo cosa succederà, ma il club è preoccupato per la la forte attenzione mediatica che ha preso la vicenda. Intanto Gattuso viene interrogato a Torino. Continua a leggere >>>
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