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Gennaro Gattuso, tecnico del Milan (credits: GETTY Images)
Cristiano Lucarelli, nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha parlato di Gennaro Gattuso: "Ci conosciamo dal 1993, eravamo insieme nelle giovanili del Perugia. Io in Primavera, lui negli Allievi Nazionali. Giocava la domenica mattina alle dieci e mezzo ma si svegliava presto perché, già allora, diceva che “doveva concentrarsi”. Alle sei di mattina cominciava a fare avanti indietro, e ai piedi aveva degli zoccoloni senza gomma sotto, tipo di legno. Camminava e faceva un casino incredibile. Va bene la concentrazione, ma io ero al piano di sotto".
Sul lavoro al Milan: "Chi lo conosce bene sa che è capace di raggiungere tutti gli obiettivi che si pone. Qualsiasi cosa fa gli viene bene: avrebbe potuto fare il d.s. o il team manager, buttarsi sulla carriera di imprenditore, e lo stesso sarebbe arrivato in alto. Si è realizzato perché ha passione ed è convinto di tutto quello che fa. Magari non lo immaginavo già oggi sulla panchina del Milan, ma credo che nemmeno lui se lo aspettasse. Del livello di preparazione raggiunto invece non mi stupisco e ha davanti anni in cui potrà crescere ancora".
Sul corso a Coverciano: "Che Gattuso ho ritrovato? Lo stesso del 1993, come oggi è uguale a 26 anni fa. Una persona simpatica e incazzosa. E uno studente attento alle tematiche proposte. Era molto partecipativo, seguiva, faceva domande. Non era una presenza passiva. Il corso è incentrato prevalentemente sulla tattica e lui era interessato: da buon ex centrocampista era già molto preparato, lì ha aggiunto altre competenze. Eccelle nel carattere e nella carica emotiva, ma sono solo valori aggiunti".
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