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Krzysztof Piatek festeggiato da Fabio Borini, Milan, Getty Images
In questa Coppa Italia non c'era spazio per tutte e due. Solo una tra Milan e Napoli poteva giocare la semifinale e il Pistolero polacco, Krzysztof Piatek, ha deciso che quella doveva essere il Milan. Con due colpi secchi ha sbattuto fuori la squadra partenopea dal saloon di San Siro. Chi lo avrebbe mai detto, qualche settimana fa? Il Milan sembra aver ritrovato linfa, grazie a questo freddissimo centravanti. Poche parole, lucidità, sangue freddo. Si era già intuito sabato sera, scrive La Gazzetta dello Sport, quanto aiuto avrebbe potuto dare a una squadra che era diventata farraginosa e spenta. Ieri si è avuta la prova. Ma attenzione, non è tutto risolto e guai a pensarlo. Non sempre Piatek riuscirà a segnare due gol, ma di certo ieri, seppur contro un Napoli irriconoscibile, è stato un buon punto di partenza per la squadra di Gennaro Gattuso.
Il Pistolero, comunque, ha sparato due colpi perfetti. Sembra uscito dal fumetto di Tex Willer per quanto preciso sia: un colpo, un centro. È un cecchino puro, un bomber. La tecnica non è esaltante e alcuni stop sulla trequarti ieri lo hanno messo in mostra, ma sa concludere come pochi e sa crearsi lo spazio per concludere a rete. Sul primo gol si è mosso perfettamente e ha sfruttato l'errore di Nikola Maksimovic, per poi gelare Alex Meret a sangue freddo. Il secondo gol è un puro capolavoro: ancora movimento in profondità, movimento ad allargarsi, punta Kalidou Koulibaly, lo salta e conclude a giro sul secondo palo. Far fesso Koulibaly, uno dei più forti al mondo, all'esordio a San Siro. Not bad. L'avventura rossonera del Pistolero è iniziata nel migliore dei modi e ora la speranza è che non si perda per strada. E se Gattuso lo ha paragonato a John-Dall Tomasson, ora già si sprecano i paragoni con Andriy Shevchenko per capacità di concludere.
Le due squadre si erano affrontate appena tre giorni prima e anche per questo i due allenatori hanno cambiato tanto negli undici di partenza, in modo particolare Carlo Ancelotti. Non tanto nel numero di giocatori, 5 ciascuno, quanto nelle scelte tecniche. Mentre in campionato i partenopei erano partiti con quattro attaccanti, all'attacco, ieri sulle fasce si sono piazzati i due che sabato erano i centrali di centrocampo. Il Napoli ha tenuto palla a lungo, facendo di fatto la partita, con un possesso palla superiore al 60%, con il Milan schiacciato nella propria metà campo. Però, i rossoneri si sono chiusi benissimo, tanto che il Napoli ha tirato solo (male) dalla distanza. Gianluigi Donnarumma e Piatek hanno fatto il resto. Nel secondo tempo il Milan ha pensato solo a difendere il doppio vantaggio, anche quando Ancelotti ha inserito altri due attaccanti. Il muro milanista, sorretto da un ottimo Tiemoue Bakayoko e dai due centrali, però, ha retto benissimo. Adesso però, in altre partite, l'obiettivo sarà iniziare a giocare un calcio un po' più offensivo.
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