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Piatek non scherzava: era davvero pronto

Stefano Bressi

Si era presentato dicendo di non avere paura ed essere nato pronto. Qualcuno ha sorriso. Piatek ha dimostrato che aveva ragione. Tutti pazzi per lui.

Non ha preso il numero 9, ma poco conta. Ciò che importa è che segni, il più possibile. Il Milan è andato a caccia del gol a lungo dopo averlo perso con gli addii di Zlatan Ibrahimovic e compagni. Da quel momento a fare meglio è stato Carlos Bacca, ora al Villarreal, ma non ha fatto abbastanza. Prima, il flop di Fernando Torres, dopo quello di André Silva. In ordine sparso anche Nikola Kalinic, Mattia Destro e Gonzalo Higuain, l'ultimo, che ha fatto spazio a Krzysztof Piatek andando al Chelsea. Alla prima da titolare contro il Napoli in Coppa Italia, al polacco sono bastati dieci minuti per segnare il primo gol. Delirio a San Siro.

L'esultanza, scrive La Gazzetta dello Sport, è la classica: colpi di pistola a più non posso. Stavolta aggiunge anche qualche altro tocco di classe: saluta il pubblico, tocca l'erba di San Siro, si fa il segno della croce. Quello del primo gol era il suo primo tiro in porta. Altro che pistolero, è stato un cecchino. Si ripete poco dopo, al 27', quando con il secondo tiro nello specchio fa il secondo gol. Una rete completamente inventata. Gennaro Gattuso se lo coccola e gli fa i complimenti, sottolineandone le doti. Piatek è il secondo più giovane marcatore ad aver messo a segno almeno 20 gol in stagione nei cinque maggiori campionati europei con 21 gol. Davanti a lui solo Kylian Mbappè, a 22. Ma Piatek non è solo gol: ieri è stato il migliore anche per tiri, sponde, duelli aerei vinti e falli subiti. Bisognava abbatterlo, scrive La Gazzetta dello Sport. Higuain è solo un ricordo, oscurato dalla luce polacca.

Si era presentato dicendo di essere pronto e non avere paura, ieri ha dimostrato che stava dicendo la verità. Nel dopo partita ha parlato di quanta emozione ha provato nel giocare e segnare a San Siro. Ma soprattutto, a sorpresa, ha detto che si aspettava una notte così. Caspita. Poi, le classiche parole da Robocop. Ma spiega anche come sono nati i due gol: ha chiesto lui di ricevere palla in profondità con lanci lunghi, i fatti gli hanno dato ragione. Adesso, però, testa subito alla gara di domenica sera contro la Roma.

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