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Rui Costa: “Piatek mi ha sorpreso. Paqueta? Lo volevo al Benfica”

Manuel Rui Costa, direttore sportivo del Benfica (credits: GETTY Images)

Manuel Rui Costa, direttore sportivo del Benfica e ex giocatore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista alla "Gazzetta dello Sport". Le sue parole

Salvatore Cantone

Manuel Rui Costa, ex trequartista del Milan e attuale direttore sportivo del Benfica, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Milan? Ha cambiato gestione, ha bisogno di tempo. Ora è in condizione di tornare in alto, con un allenatore che conosce la storia del club. Rino avrà un grande futuro. Ha fatto bene il Milan a sceglierlo e credo che raggiungerà il traguardo, che prima di tutto è tornare a giocare in Champions".

Si parla molto dei nuovi acquisti, Paquetà e Piatek.

«Ho seguito Paquetà in Brasile, visto il mestiere che faccio, lo conosco bene. Ha grandissime qualità, avrei voluto portarlo al Benfica, ma non ho potuto ingaggiarlo: già troppo caro per un club portoghese. Ha qualità e l’età per crescere ed evolversi in un calcio difficile come quello italiano».

Somiglia a Kakà?

«Per niente. Sarà se stesso come è giusto che sia. Kakà faceva il trequartista, ma aveva anche una potenza che raramente, forse mai, si è vista in un giocatore in quella posizione. Era anomalo, era Kakà. E Paquetà è Paquetà: l’ho visto fare la mezzala, tecnicamente è molto forte, ha un mancino stupendo, di velluto».

Anche per Piatek si cercano somiglianze. Lei che cosa dice?

«Lo conosco meno di Paquetà, ma ci vuol poco a dire che è un grande attaccante. Mi ha sorpreso la sua capacità di adattamento: ha fatto pochi mesi nel Genoa, tanti gol, si poteva pensare che il passaggio al Milan, un club diverso con una storia diversa e una pressione enorme, fosse complicato, o almeno che gli servisse tempo. Invece niente: è arrivato, ha segnato parecchio, anche in partite importanti, sembra che sia lì da una vita. Impressionante. Però anche in questo caso fare paragoni è inutile. Piatek non è Sheva né nessun altro, ma ha portato soluzioni diverse all’attacco del Milan e risolto molti problemi. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi attaccanti e posso dire che averli in squadra calma i nervi. Quando la partita non si risolveva, con Sheva, Kakà o Inzaghi sapevi che avevi dalla tua parte uno che prima o poi la metteva dentro, perché uno di loro il gol lo faceva. Piatek non è Sheva o Inzaghi, ma fa gol e risolve problemi». Intanto Gazidis ha parlato del fair play finanzario. Continua a leggere >>>

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