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Uefa, il Milan nuovamente a giudizio: Gazidis e legali di Elliott al lavoro

Salvatore Cantone

L'Uefa ha rimesso nuovamente sotto i conti del Milan. Nel mirino la gestione di Yonghong Li, antecedente all'arrivo di Elliott. Ecco cosa succederà

ULTIME MILAN - Come viene riportato dalla Gazzetta dello Sport, l'Uefa ha rimesso sotto indagine i conti del Milan. Questa volta non ci riferiamo al triennio 2014-2017,  ma agli «esercizi conclusi nel 2016, 2017 e 2018». Tutto questo è assolutamente anomalo, in quanto sostanzialmente si rischia di avere due sanzioni per lo stesso "reato".

IL PUNTO - L'Uefa ha nel mirino la gestione che va da luglio 2017 a giugno 2018, cioè quella riconducibile a Yonghong Li e alla proprietà cinese. A Elliott, dunque, non va imputata nessuna responsabilità, anzi, il fondo d'investimento americano sta cercando di seguire il percorso inverso: bilancio sano e virtuoso in tempi ragionevoli. Insomma, la strada è quella giusta, ma per raggiungere l'obiettivo serve comunque del tempo.

REAZIONI - Come vi abbiamo anticipato nella giornata di ieri, il Milan non è rimasto sorpreso dalla nota Uefa. Per la società è un «atto dovuto», un «passaggio obbligato», anche perchè da Nyon avevano già fatto sapere di  aspettarsi conti equilibrio solo nel giugno del 2021. Per questo motivo la società rossonera si è sentita libera di acquistare a gennaio Paquetà e Piatek, spendendo complessivamente 70 milioni di euro. Se non fosse un atto formale, il Milan dovrebbe richiedere nuovamente il Voluntary Agreement o il Settlement, così come è successo in passato, ma discutere nuovamente delle stesse infrazioni è impensabile.In ogni caso Uefa e club rossonero sono in contatto costante. La diplomazia è affidata a Ivan Gazidis, membro del consiglio direttivo dell’ECA, che cercherà di sbrogliare una matassa che sembra essere sempre più complicata. Ma esattamente il club cosa rischia? Ecco i possibili scenari. Continua a leggere >>>

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