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CALCIOMERCATO MILAN - Franco Ordine, giornalista de Il Giornale, ha scritto la sua opinione sul possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan
"Ibrahimovic è una vitamina e un motivatore insieme. Nei giorni felici dell’ultimo scudetto milanista, con Allegri in panchina, fu il motore di quel gruppo e anche l’asso nella manica, capace d’inventarsi gol incredibili, in rovesciata, in tuffo di testa, di prepotenza. Adesso ha 38 anni e un fisico che promette ancora di fare sfracelli perché in questo, e in tante altre virtù, è proprio come CR7, una specie di macchina. E d’altro canto ci sono esempi, in serie A, di splendidi protagonisti con l’anagrafe identica o molto vicina a quella di Ibra: un nome su tutti, Palacio. Proviamo a passare in rassegna difetti e limiti dell’attuale Milan: personalità ridotta al lumicino, mancanza di un leader che non è certamente il gioco come avrebbe voluto Giampaolo, panico appena le partite s’increspano e il rivale fa la faccia dura. Ibrahimovic è in grado di sopperire a questi deficit con il suo carisma che trasmette in allenamento e negli spogliatoi ai suoi sodali intimorendo i rivali".
"L’aspetto più interessante è la segnalazione proveniente da Nocerino, suo antico compagno d’armi. Ibra è capace di far crescere in particolare i giovani, dotati di poco nome e voglia d’imparare. Nocerino fu uno di questi. Il Milan attuale è pieno di ragazzi alle prese con un marchio di grande prestigio e valore storico: sentono il peso di quella maglia. Zlatan può mettersi sulle spalle il fardello e insegnare come ci si allena duramente, come migliorare e come bisogna servirlo. È vero: pretende molto, specie dai suoi colleghi. Ed è un altro stimolo. Chi, ora, può chiedere a Calhanoglu, a Paquetà, a Bennacer, a Suso, di impegnarsi in passaggi precisi, di non sprecare palloni, di scegliere il tempo giusto nel servirlo? Uno solo. Perciò Ibra deve arrivare – conta anche questo dettaglio - in una città che, insieme con la moglie Helena, ha sempre amato tanto da acquistare casa in pieno centro prima che le esigenze di bilancio di Fininvest lo costringessero a trasferirsi a Parigi. Cosa disse a Thiago Silva? 'Dimmi che firmi anche tu per Parigi altrimenti non mi muovo'. Di uno così c’è bisogno".
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