"L'ha fatto rinunciando a qualche ricco stipendio per non tradire l'impegno preso con i suoi ragazzi in maglia bianca. Che ha guidato con mano sicura all'europeo restituendo addirittura brillantezza persino ad Arnautovic. Ha qualche talento a disposizione, ma è l'organizzazione tattica a lasciare il segno e a segnalare i meriti del suo condottiero. Per questo motivo non si tratta di un miracolo come hanno scritto a Vienna. Ma forse di un risultato imprevisto eppure preparato in ogni suo risvolto. Perché la cura del dettaglio è la sua caratteristica principale. E adesso che ha conquistato i titoli di copertina è anche il caso di ripensare a quei mesi del 2020 quando il suo profilo venne associato alla panchina del Milan, con Stefano Pioli sempre in bilico, Boban licenziato in tronco da Elliott per l'intervista contro Rangnick e Maldini rimasto al suo posto per fedeltà al club rossonero. Ralf rilasciò un paio di interviste da allenatore del Milan senza ancora esserlo e fu il suo tragico errore". LEGGI ANCHE: Milan, in Premier League ci sono i saldi: le occasioni dal Chelsea al Newcastle
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